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Ottaviano, truffa Inps: c’è anche Giuseppe Montechiaro di Capaccio

CAPACCIO. Nella giornata di oggi, a conclusione di un’articolata indagine coordinata da quest’Ufficio, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza cautelare a carico di tredici persone, sette delle quali sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari e sei all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria:

Elenco destinatari custodia domiciliare

Manzo Arcangelo, 48 anni, di Terzigno

Avino Francesco, 47 anni, di Terzigno

Guan Guorong, 62 anni, di Terzigno Giuliano

Lino Ciro, 52 anni, di Terzigno

Mohammad Towhid, 32 anni, di San Giuseppe Vesuviano

Esposito Giorgio Francesco, 71 anni, di San Giuseppe Vesuviano

Esposito Fabio, 43 anni, di San Giuseppe Vesuviano

Elenco destinatari obbligo di presentazione

Nappo Michela, 26 anni, di Terzigno

Boccia Pasquale, 35 anni, di Terzigno

Galasso Martino, 39 anni, di Poggiomarino

Rho Maria, 53 anni, di Cercola

Ambrosio Rosa, 44 anni, di San Giuseppe Vesuviano

Montechiaro Giuseppe, 41 anni, di Capaccio

Dopo accurate operazioni di polizia giudiziaria, inizialmente attivate di iniziativa e poi coordinate da questa Procura, i militari della Guardia di Finanza hanno portato alla luce l’esistenza di due solide ed organizzate strutture criminali, ben radicate nei comuni di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Poggiomarino, dedite alla predisposizione ed instaurazione di fittizi rapporti di lavoro, precostituiti solo cartolarmente, e di brevissima durata, finalizzati esclusivamente al fraudolento percepimento, da parte di lavoratori italiani, di indennità da parte dell’Inps e all’ottenimento, da parte di lavoratori stranieri, del permesso di soggiorno. Molte risultavano essere le ditte fantasma create dalle associazioni a delinquere al fine di permettere la fittizia instaurazione dei rapporti di lavoro, aziende mai esistite che hanno assunto e licenziato formalmente una quantità enorme di dipendenti che così hanno potuto richiedere ed ottenere i requisiti necessari per l’ottenimento di indennità di disoccupazione od anche quelle conseguenti alla maternità.

Nell’ambito delle associazioni a delinquere, primario è stato il ruolo svolto dai consulenti del lavoro, i quali, grazie alle loro competenze tecniche, hanno dolosamente creato le imprese fantasma, artatamente gestito i fittizi rapporti di lavoro, e predisposto, grazie all’apporto fornito dalle collaboratrici dei rispettivi studi professionali, le pratiche necessarie per garantire a centinaia di beneficiari le indennità da parte dell’Inps e i permessi di soggiorno.

Significativo, altresì, il ruolo di persone legate agli studi professionali dei consulenti, che, facendo da intermediari tra i professionisti e i potenziali “clienti” dell’associazione, procuravano i contatti necessari per l’avvio delle pratiche illecite; tra questi spiccano soggetti di nazionalità straniera, che vantavano ed utilizzavano, a tutto beneficio delle organizzazioni criminali, i rapporti con intere comunità di cittadini bengalesi e cinesi, strumentalizzando a proprio profitto la loro necessità di regolarizzazione sul territorio dello Stato. L’attività delittuosa delle organizzazioni ha infatti consentito l’illecito rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno a circa 500 soggetti extracomunitari residenti clandestinamente nel territorio dello Stato, soggetti che le indagini hanno dimostrato aver corrisposto ai professionisti compiacenti intorno ai 10.000 euro ciascuno, tra compensi spettanti ai consulenti ed agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro. E’ stato, inoltre, disposto dal Gip di Nola il sequestro per equivalente delle somme percepite dalle associazioni a delinquere per un ammontare pari ad euro 650.725,85.

L’operazione costituisce un brillante risultato dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza, impegnate quotidianamente nelle attività a contrasto delle forme più insidiose di criminalità economica e, in generale, a tutela della sicurezza economico-finanziaria dell ‘area nolana.

Inpslavoratori