PADULA. Si chiamava Antonello Fiore l’infermiere di 45 anni che ieri mattina, a Padula, si è lanciato dalla sua abitazione con in braccio il figlio di tre anni.
L’uomo, intorno alle ore 7, ha deciso di farla finita gettandosi dal secondo piano dello stabile ubicato in via Tenente D’Amato, nel cuore del centro storico.
A dare l’allarme era stata stata la madre del bambino, Fortuna Russo, 40enne di origini napoletane che da qualche anno conviveva con il 45enne. Dalla relazione era nato 3 anni fa il piccolo Samuele.
La donna ieri mattina aveva visto dal balcone di casa i corpi del compagno e del figlioletto riversi sul selciato del cortile interno di un’altra abitazione.
Immediatamente intervenuti i sanitari del 118, ma non c’era stato altro da fare che constatare il decesso di Antonello e Samuele.
Stando ad alcune indiscrezioni raccontate dal quotidiano La Città, sembrerebbe che nella serata di lunedì ci sia stato un violento litigio tra Antonello e la sua compagna. Qualche vicino ha raccontato di aver sentito anche delle urla provenire dall’interno dell’abitazione. Il 45enne avrebbe preso il figlio dicendo alla moglie che sarebbe andato a dormire a casa della madre, che vive al piano superiore dello stesso stabile.
La lite sarebbe avvenuta intorno alle 23, poi c’è un buco di diverse ore. Antonello forse una volta salito a casa della madre potrebbe essersi messo a letto per poi svegliarsi dopo qualche ora e decidere di farla finita uccidendo anche il figlio oppure potrebbe aver messo in atto il suo proposito suicida già nella tarda serata di ieri una volta accertatosi che la nonna del bambino fosse andata a dormire.
Nel pomeriggio di ieri, il pm della Procura di Lagonegro ha dato l’autorizzazione al trasporto dei corpi presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla dove è stato effettuato l’esame esterno e una serie di esami diagnostici, che hanno evidenziato la presenza di fratture sia sul corpo di Antonello Fiore che su quello del piccolo Samuele.