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Paestum, Giasone e il Tempio dedicato a Hera Argiva

Furono due archeologi a scoprire il tempio di Hera Argiva nel territorio di Paestum, erano la napoletana Paola Zancani Montuoro e il torinese Umberto Zanotti erano spunti dalla sete di conoscenza ispirandosi a una storia che risale ai tempi dell’antica Grecia.

A Paestum segni del passaggio di Giasone e gli Argonauti

Il geografo greco Strabone, vissuto nel 60 a.C. e il 20 a. C. scriveva: «Dopo la foce del Sele, la Lucania e il santuario di Hera Argiva, fondazione di Giasone e vicino, cinquanta stadi, a Poseidonia…».

Anche Plinio il Vecchio 23-79 d.C. lo cita: «… dal territorio di Sorrento e fino al fiume Sele si estende per trenta miglia il territorio Picentino, un tempo appartenente agli Etruschi, famoso per il tempio di Giunone Argiva, costruito da Giasone…».

Era noto fin dall’antichità questo tempio nonostante oggi ci siano solo pochi ruderi. Giasone di ritorno dalla conquista del Vello D’Oro costruì un tempio dedicato alla sua protettrice la Dea Hera. Il tempio era collocato sulla riva del fiume Sele al lato sud nel territorio che un tempo apparteneva all’antica Lucania. C’erano scritti contrastanti sulla collocazione, alcuni ritenevano a destra del Sele altri a sinistra, nonostante i numerosi manoscritti a un certo punto se ne perdono le tracce. Sebbene gli “Itineraria”, elenchi e strade dei romani, fossero molto attendibili del santuario di Hera Argiva non c’è traccia.

Il santuario dedicato alla Dea Hera fu fondato nel VI secolo a.C. dai greci provenienti da Sibari, nel V secolo a.C. con il dominio dei Lucani il santuario ebbe il suo fiorente splendore fino al fino al II secolo d.C. dopodiché iniziò la sua decadenza colpa dell’impaludamento della zona e dell’abbandono da parte degli abitanti che si spostarono nella zona dell’entroterra

La storia del santuario fondato da Giasone

Una leggenda vuole la fondazione del tempio dedicato alla Dea Hera fu eretto da Giasone. Lo zio di Giasone era Pelia, figlio del dio del mare Poseidone, era un uomo assetato di sangue e di potere e non esitò a uccidere il fratello, padre di Giasone e a prendere il trono. Dopo alcuni anni Giasone fu abbastanza grande da poter tornare e reclamare la corona, lo zio Pelia lo sfidò disse che l’avrebbe ottenuto solo dopo aver conquistato il vello d’oro.

Giasone accettò e partì, affrontò molte sfide e dopo aver conquistato il famoso Vello tornando a casa, si fermò sulle rive, dove sorgeva la città di Poseidonia, oggi conosciuta come la città di Paestum. Per ringraziare la dea Hera, che lo aveva protetto durante il viaggio insieme agli argonauti, eresse un tempio in onore della Dea e della nave Argo, il santuario di Hera Argiva.

La costruzione del tempio, secondo gli studi, sia opera di un nucleo di Tessali perché Giasone era il loro eroe nazionale. L’edificio era utilizzato per la commercializzazione di prodotti agricoli, analisi sui frammenti ceramici rinvenuti conferma che erano stoccati prodotti come grano, olii, erbe aromatiche, medicinali per la cosmesi.

Sebbene, del tempio, si siano perse le tracce per millenni, il culto dedicato alla Dea Hera sopravvisse. La venerazione subì una trasformazione e la Dea diventa nella religione cristiana la Madonna del granato, a testimoniarlo esiste il santuario dedicato alla Madonna a pochi chilometri distanti dal tempio di Hera Argiva.
La Madonna del Granato riprende i tratti di Hera con il melograno sul palmo della mano.

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