La Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha concluso il terzo capitolo di un’indagine sulla gestione di servizi comunali a Pagani tra il 2021 e il 2022, coinvolgendo sedici persone, tra cui il sindaco Raffaele Maria De Prisco e l’assessore al commercio Pietro Sessa.
Sedici persone coinvolte tra imprenditori e amministratori
Si conclude il terzo capitolo d’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, focalizzato sulla gestione di alcuni servizi comunali tra il 2021 e il 2022 nel Comune di Pagani. Sono sedici le persone sotto inchiesta, tra cui il sindaco Raffaele Maria De Prisco e l’attuale assessore al commercio, Pietro Sessa. Recentemente sono state avviate le notifiche di avviso anche per Alfonso Marrazzo, Pietro Buonocore, Claudio De Cola, Massimo De Feo, Giuseppe De Vivo, Pierluigi e Sabato Fontana, Aniello Giordano, Dario Ippolito, Giuseppe Serritiello, Tommaso Sorrentino, Bonaventura e Vincenzo Tramontano.
Gli indagati comprendono imprenditori, ex funzionari dell’ente e politici, accusati a vario titolo di condizionamento elettorale, minacce, falso, turbativa d’asta, frode nelle forniture pubbliche, corruzione e favoreggiamento. Molti di questi reati sono aggravati dall’agevolazione mafiosa. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.
Il Ruolo del clan Fezza-De Vivo
L’inchiesta ha al centro le operazioni imprenditoriali del clan Fezza-De Vivo, che, tramite l’imprenditore Alfonso Marrazzo, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e consigliere comunale di Pagani per venti anni, avrebbe cercato di ottenere appalti e servizi dal Comune attraverso la cooperativa Pedema, di cui era presidente. Questa cooperativa sarebbe stata utilizzata come “cavallo di Troia” per infiltrarsi nel sistema economico e amministrativo locale, secondo quanto emerso dall’indagine condotta dal pm Elena Guarino.
Le accuse e le indagini
Le dodici ipotesi di reato, raccolte tramite sequestri e intercettazioni dei carabinieri del nucleo operativo di Nocera Inferiore, riguardano affidamenti di servizi e forniture comunali, tra cui la pulizia delle strade, la gestione del cimitero e servizi di sanificazione durante il periodo Covid, tutti concessi alla cooperativa Pedema in violazione di regolamenti e procedure, a danno delle ditte concorrenti. Inoltre, Marrazzo avrebbe tentato di influenzare le elezioni del 2020, cercando di imporre il voto per tre candidati esterni alla coalizione vincente, ma successivamente avrebbe tentato di stabilire rapporti con quest’ultima.
Evoluzione dell’indagine
Il quadro cautelare è cambiato rispetto all’operazione del novembre passato. Durante gli interrogatori, molti degli indagati hanno presentato la loro versione dei fatti. L’Antimafia aveva richiesto l’arresto del sindaco De Prisco e dell’assessore Sessa, ma la richiesta è stata respinta dal Gip per insufficienza di prove. Con la chiusura dell’indagine, ciascun indagato avrà la possibilità di richiedere un nuovo interrogatorio o di presentare memorie prima della richiesta di processo. Nel collegio difensivo figurano avvocati come Vincenzo Calabrese, Alfonso Mutarelli, Giuseppe Pepe, Manuel Capuano, Sara Ascione, Nobile Viviano, Massimo Balzano, Federico Conte e Bonaventura Carrara.