Cronaca Salerno, Salerno

Il mare del Cilento regala un’altra scoperta: trovata un’ancora di epoca romana

Palinuro trovata mare ancora epoca romana

Un’ancora di epoca romana è stata individuata nei fondali di Palinuro (Salerno), vicino a Capo Palinuro, una rinomata località del Cilento tra il Golfo di Velia e il Golfo di Policastro, nota per il suo valore storico e paesaggistico. La scoperta è avvenuta durante un’attività di controllo dei beni archeologici sommersi condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e del Nucleo Subacquei di Napoli, con il coordinamento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.

Palinuro, trovata in mare un’ancora di epoca romana

Questa individuazione fa parte di un più ampio progetto di monitoraggio e tutela dei siti marini, con l’obiettivo di censire i beni archeologici sommersi lungo le coste delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. Ad oggi, solo alcuni dei siti mappati sono stati oggetto di scavi scientifici. Per quanto riguarda l’ancora di Palinuro, al momento non sono previsti interventi di recupero, poiché si ritiene che faccia parte di un relitto che richiederebbe un notevole investimento per uno scavo scientifico, di competenza delle Soprintendenze.

Il ceppo dell’ancora, in piombo, si trova in buono stato di conservazione a 52 metri di profondità nel fondale sabbioso. Probabilmente apparteneva a una nave romana affondata intorno al 253 a.C., di cui non sono state ancora individuate altre parti. Durante le operazioni, è stata effettuata una dettagliata documentazione fotografica e di rilievo, grazie anche all’uso di un robot sottomarino a comando remoto.

Questa attività, descritta in una nota dei Carabinieri TPC come “esempio di fruttuosa sinergia tra istituzioni preposte alla tutela dei beni culturali“, si è svolta pochi giorni dopo il recupero illecito di un’anfora antica nelle stesse acque di Palinuro da parte di un sub, la cui posizione è ora al vaglio delle autorità.

L’attività di tutela,” ha sottolineato la soprintendente Raffaella Bonaudo, “esercitata in collaborazione con i Carabinieri e secondo le più avanzate metodologie di ricerca archeologica, consente di recuperare preziose informazioni storiche sulle dinamiche di commerci, rotte marine e relazioni all’interno del Mediterraneo. Queste informazioni possono essere pericolosamente compromesse da operazioni amatoriali o illecite svolte da soggetti non autorizzati.

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