“Il primo atto del dopo Falivena è stato espropriare la sede alla debole Laviano. Speriamo che sia un atto isolato, quello contro i più deboli – continua Voza – Così come il primo atto del dopo Falivena alla Comunità Montana, fu sottrarre la centralità della Comunità Montana a Oliveto Citra. Ma io sono fiducioso, e auguro a Parisi buon lavoro”.
“Nonostante le nostre divergenze, anche aspre, che lo hanno pure indotto a citarmi in giudizio per il mio antagonismo alle sue visoni, non ho alcun problema ad ammettere che Parisi è uno attaccato al territorio, per il quale si spende assai. Certo con la sua visione – specifica Voza – Ma visto il nuovo panorama (l’inclusione dei paesi avellinesi i cui GAL non avevano le nostre performance) e il nuovo peso di dinosauri della politica come De Mita contigui al PD, meglio Parisi che uno di destra destra o lontano da questo territorio”.
“Falivena – conclude – nonostante l’eccezionale lavoro fatto, non poteva restare presidente a vita – e del resto la Sinistra alternativa non ha più appoggi -, però rappresentare negativamente il buon lavoro fatto, non mi sembra né corretto, né corrispondente alla realtà. Insomma: è morto il Re, W il Re! Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare!”.
Parisi eletto presidente Gal
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