Lavoro Salerno, Salerno

Pellezzano, vertenza Quiete-Cedisa: domani vertice a Napoli

PELLEZZANO. Domani vertice a Napoli per cercare di sbloccare in modo definitivo la vertenza Quiete-Cedisa, che interessa decine di lavoratori da mesi senza stipendio. Da giorni le maestranze sono in agitazione e chiedono il rispetto dei loro diritti. L’ultima notizia sulla vertenza Quiete-Cedisa riguarda un presunto credito, di circa 1,5 milioni di euro, che l’amministratore unico delle due strutture sanitarie, Leonardo Calabrese, vanterebbe nei confronti dell’Asl Salerno.

I competenti uffici dell’Asl, starebbero verificando l’esatta natura del credito. Forse questo è anche uno dei motivi per cui sarebbe saltato l’incontro di martedì scorso tra Calabrese e il subcommissario regionale per il Piano di Rientro, Ettore Cinque.

Proprio per dare il tempo all’Asl di eseguire tutti gli accertamenti del caso. “Se mi venisse concesso questo credito dall’Asl – ha fatto sapere Calabrese – lo cederò per intero ai dipendenti de “La Quiete” e del Cedisa per il pagamento di alcuni stipendi”. Il tutto è rinviato a domani, con un nuovo incontro a Napoli. Nulla di fatto, invece, nella giornata di ieri per l’attesa sentenza del Giudice di Salerno, che si sarebbe dovuto pronunciare sull’esecutività di un provvedimento interdittivo emesso nei confronti di Equitalia, che avrebbe acquisito, in maniera illegittima, somme destinate al pagamento degli stipendi dei lavoratori.

Al momento, infatti, le prestazioni regolarmente pagate dall’Asl ai centri sanitari di Calabrese verrebbero intascate da Equitalia per via di una posizione debitoria, non specificamente determinata, nella quale si trova la proprietà.

La pronuncia sarebbe slittata a settembre per motivi non specificati, provocando l’ira e lo sdegno dei lavoratori. Le maestranze, complice anche la recente tornata elettorale delle regionali, lamentano il disimpegno della classe politica locale, ad iniziare dal sindaco di Pellezzano Giuseppe Pisapia, di tutti i suoi colleghi della Valle dell’Irno e dei consiglieri regionali uscenti Luigi Cobellis, Giovanni Fortunato e Anna Petrone, che non sono mai intervenuti in modo serio su questa delicata vertenza.

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