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Pesca di frodo: sequestrati 5 quintali di tonno rosso novello e datteri di mare. Sette denunciati

SALERNO. I militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno, lungo tutto il litorale della circoscrizione di servizio, hanno sequestrato cinque quintali di tonno rosso (Thunnus thynnus) allo stadio novello, pescato in frode alle vigenti normative.

L’attività di servizio si inquadra nella costante a vasta azione di vigilanza che i finanzieri di mare, da sempre, esercitano lungo le coste salernitane: come di consueto, in questo periodo è fortemente praticata l’attività di pesca di frodo, anche a causa dell’elevata domanda di prodotto; un’attività che danneggia fortemente l’ecosistema marino, in quanto interrompe la possibilità di crescita completa degli esemplari di tonno rosso, compromettendo gravemente la salvaguardia della specie.

Nonostante l’estrema prudenza ed abilità profusa nell’occultamento del pescato di frodo, l’intensificazione della vigilanza, esercitata dalle unità navali del Corpo e dalle pattuglie a terra, ha consentito di infliggere un altro duro colpo a questa deplorevole attività illegale.

Sei le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per le violazioni accertate, previste dalla normativa nazionale e comunitaria; gli esemplari recuperati non superavano i trenta centimetri di lunghezza contro i settanta centimetri previsti dalla Legge.

Tutto il pescato posto in sequestro, dopo essere stato sottoposto a visita da parte dei veterinari dell’A.S.L. SA – Distretto 66, ove giudicato idoneo al consumo alimentare umano, è stato donato ad istituti caritatevoli della provincia di Salerno.

Nel corso delle attività di vigilanza, inoltre, l’equipaggio della Vedetta “V. 2022” in località “Grotta Matera” del Comune di Vico Equense, ha operato il fermo di un soggetto, già noto per precedenti reati specifici, sorprendendolo con 6 chilogrammi di datteri di mare appena estratti dagli scogli sommersi della splendida costiera. Il responsabile è stato fermato mentre cercava di nascondersi tra le rocce a bordo di un natante da diporto.

Estremamente grave il danno ambientale prodotto da questo tipo di pesca, se si considera che un dattero di appena 8/10 centimetri impiega non meno di ottanta anni per raggiungere queste dimensioni.

L’autore, originario di Castellammare di Stabia (NA), è stato denunciato a piede libero all’A.G. di Torre Annunziata per i reati di danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali, oltre alle specifiche violazioni in materia di pesca, e rischia l’arresto fino ad un anno.

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