SALERNO. Sono bastate poche ore di pioggia, un piccolo anticipo d’autunno che Salerno ha dovuto fare immediatamente i conti con i primi allagamenti e quindi le prime difficoltà.
L’assessore comunale Domenico De Maio rilancia la necessità impellente di adeguare il sistema fognario di Salerno ai cambiamenti climatici ed anche in relazione all’espansione della città. Durante i temporali di sabato sera, protrattisi per l’intera notte, Salerno è stata messa dinnanzi ad una realtà cupa la quale non può far altro che smascherare la fragilità della città.
Le zone colpite
L’area a valle è andata infatti completamente in tilt. Da Fuorni al teatro Verdi, sul lungomare ma anche in via Ligea, via Trento, via Posidonia, via Torrione, corso Garibaldi, via Roma, via San Leonardo. Strade e traverse si sono trasformate in fiumi che le auto attraversavano con difficoltà, mentre attoniti i salernitani registravano video e scattavano foto degli allagamenti. Nel centro storico, a ridosso di largo Dogana Regia, un tombino è completamente saltato riversando sulla discesa una sorta di cascata. E poi garage allagati, acqua nei negozi, auto impantanate, tanti impossibilitati ad uscire dai locali dove stavano trascorrendo il sabato sera.
Necessari e cospicui gli interventi dei vigili del fuoco, sia del comando provinciale sia del distaccamento nei pressi del porto. La situazione è tornata alla normalità verso l’alba. «La quantità di acqua che arriva sulla strada è di gran lunga superiore a quella che la fogna riesce a recepire e quindi si allaga tutto anche se il tombino è libero» ha spiegato un vigile del fuoco. Insomma, al di là di eventuali problemi di manutenzione della rete, in poche ore dalle colline attorno alla città sono arrivate impressionanti quantità di acqua che materialmente non riuscivano ad entrare nelle fognature.
Le dichiarazioni dell’assessore De Maio
Problemi registrati in particolare nella zona orientale, dove sono stati anche chiusi i sottopassi ferroviari, trasformatisi in breve tempo in pericolose trappole piene d’acqua. «Ci sono due problemi da tenere presente – sottolinea l’assessore De Maio – I fenomeni di cambiamento climatico hanno portato a precipitazioni notevoli in tempi ristretti, quelle che vengono chiamate bombe d’acqua. Il secondo problema risiede nell’espansione che la città ha avuto nel corso dei decenni con la creazione di nuovi quartieri: essendo aumentata la superficie urbanizzata è diminuita quella verde che drenava gran parte delle piogge. Nelle fogne arriva tutta l’acqua che precipita. I due problemi sommati mandano in tilt il sistema fognario e causano gli allagamenti. Per evitarli bisogna dimensionare la rete fognaria alle attuali esigenze, specie le condotte principali e a valle, in modo tale da aumentare la loro portata. Dobbiamo ripresentare quei progetti che la Regione negli anni passati non ci finanziò, in particolare per la zona orientale della città».
Oltre al problema della raccolta delle acque piovane o bianche, nella zona orientale c’è anche quello delle condotte per le acque nere, che potrebbe essere risolto con un intervento complessivo da realizzarsi quanto prima. Da segnalare, inoltre, altre fragilità strutturali in tema di sicurezza legata al maltempo. Sono numerosi, ad esempio, gli ascensori non adeguati agli standard moderni che in caso di cali di tensioni o mancanza di energia elettrica non arrivano al piano e i vigili del fuoco, ad ogni temporale, sono costretti ad intervenire per liberare le persone bloccate, impegnando uomini e mezzi in momenti in cui è alta la richiesta di aiuto.
Salerno comincia ad essere una città vecchia anche nell’area edificata nel post alluvione del 1954: per le infrastrutture pubbliche e gli edifici privati si dovrà tener conto del tempo che è passato e delle nuove esigenze di sicurezza ed adeguarsi.