SALERNO. Il mix è sempre lo stesso, vecchio come il mondo. Due politici, uno dell’Agro e uno della Valle dell’Irno, un’avvenente signora di 43 anni e falsi finanziamenti. Una truffa da tre milioni di euro messa in piedi tra stanze del potere e le lenzuola.
Un raggiro ai danni di commercianti, imprenditori, professionisti e piccoli risparmiatori. A capo del gruppo una 43enne che era riuscita in qualche caso a clonare le carte di credito di alcuni clienti con i quali aveva instaurato anche una relazione sentimentale sfruttando la sua avvenenza.
L’organizzazione aveva tra i complici anche due politici ed alcuni dipendenti di istituti di credito della zona che lasciavano passare le pratiche di finanziamento.
Due mesi fa la Guardia di Finanza ha bussato alla porta della donna con un decreto di perquisizione, per acquisire da pratiche cartacee e documenti informatici le prove dei rapporti contrattuali e delle complicità all’interno di istituti di credito e società finanziarie. Da allora l’inchiesta ha avuto un colpo di acceleratore, consentendo di allargare a diciotto persone il novero degli indagati. Cinque (compresa la 43enne di Salerno) avrebbero costituito il nucleo centrale dell’organizzazione, mettendo a punto i dettagli della truffa e dividendosi i guadagni. La notizia è stata rilanciata dai principali giornali salernitani in edicola (La Città, il Mattino, Cronache e il Corriere del Mezzogiorno).
A tal riguardo si è scatenata la caccia ai nomi dei convolute in questa indagine.
(Fonte: salernocronaca)