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Polla, l’odissea di un 70enne alla ricerca di un comune vaccino antitetanica

Polla, l’odissea di un 70enne alla ricerca di un comune vaccino antitetanica.


POLLA. Un’odissea è quella che ha vissuto un 70enne di Polla, il signor Carmine quando, dopo essersi ferito, ha avuto bisogno di ricorrere alla gammaglobulina tetanica, il comune vaccino antitetanico.

“Una storia ai limiti del pensabile che denota e descrive in pieno l’attuale crisi sanitaria nazionale” queste le parole della figlia.

Il signor Carmine, infatti, martedì sera dopo le 21, si è recato all’ospedale “Luigi Curto” di Polla per una ferita riportata alla mano nel tentativo di salvare il suo gatto dall’attacco di due cani randagi.

In preda al dolore, si reca al pronto soccorso per le cure del caso. Qui inizia il calvario: dopo essere stato medicato e refertato gli viene prescritta una cura antibiotica oltre all’antitetanica in quanto il pronto soccorso non dispone del vaccino.

L’inizio di un’avventura per il signor Carmine, secondo quanto riporta Ondanews,  che prova, in compagnia della figlia, a girare gran parte delle farmacie del Vallo di Diano alla ricerca del vaccino. Una risposta negativa dopo l’altra, le ore che passano incessanti. Una situazione paradossale: l’antitetanica non è disponibile in ospedale e le farmacie ne sono sprovviste.

Durante la ricerca del vaccino, è una farmacista a consigliare all’uomo di sottoporsi almeno alla profilassi di immunoglobulina. Il signor Carmine è tornato così ieri mattina al pronto soccorso dove ha chiesto che gli venisse somministrata l’immunoglobulina.

“Un caso fortuito – racconta la figlia – gli è stato detto che era possibile solo perché la scorta era arrivata poco prima all’ospedale. Questo è un episodio che evidenzia le gravi lacune della sanità. Se ci fosse stato un bambino non oso immaginare le difficoltà e la paura di un genitore”.

Sulla questione è intervenuto anche il Direttore Sanitario Luigi Mandia: “In questo momento la carenza del prodotto è ovunque, perchè non viene prodotto a sufficienza. Per fronteggiare alle necessità ho provveduto a farlo arrivare dall’estero, a dimostrazione delle difficoltà a reperirlo. La richiesta del signore è giusta e voglio sottolineare che va spezzata questa visione che nel Vallo di Diano ci deve essere solo l’ospedale a fare sanità perchè non è molto corretto. Se uno è malato ha la necessità di risolvere il problema e per questo dobbiamo attivarci tutti insieme per creare una rete attiva di supporto”.


 

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