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Omicidio Marzia Capezutti, indagini concluse: “Ridotta con le violenze in stato di incapacità”

Sono concluse le indagini preliminari sull’omicidio di Marzia Capezutti di cui sono accusati Petronilla Carillo Barbara Vacchiano e il marito Damiano Noschese. La coppia, attualmente in carcere, dovrà rispondere tra l’altro di aver posto la giovane donna milanese in uno stato di incapacità di intendere e di volere contro la sua volontà con maltrattamenti e violenze. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.


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Pontecagnano, omicidio Marzia Capezutti: indagini concluse

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato firmato del pubblico ministero Licia Vivaldi. Il figlio minore della coppia è al momento sottoposto a giudizio, e precisamente è in attesa di perizia psichiatrica e fonica sul messaggio di autodenuncia inviato alla sorella Annamaria.

Petronilla Carillo Barbara Vacchiano e il marito Damiano Noschese dovranno rispondere anche di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, indebito utilizzo di carta di debito, omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Tutti reati commessi in concorso e, qualcuno, anche continuato.

Marzia Capezutti, maltratta e uccisa a Pontecagnano

Resta ancora aperto, invece, il primo fascicolo di indagine nel quale erano indagati per i maltrattamenti (ancora non era stato ritrovato il corpo della vita della 29enne di Milano) anche gli altri due figli della coppia, Vito e Annamaria e altre due persone estranee alla famiglia.

Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari la procura di Salerno ricostruisce l’intera vicenda dei maltrattamenti a Marzia. Il pm è chiaro e lancia anche accuse pesanti per “lo stato di omertà generale ingenerate nell’ambiente circostante mediante un costante clima di minacce e terrore idoneo ad ostacolare la pubblica e privata difesa”.

Viene ribadito che le violenze avvenivano anche davanti all’ultimo figlio della coppia di soli sette anni, e di come Marzia non fosse libera di mangiare neanche ciò che voleva. Nelle carte la procura, tra i tanti episodi di violenza, ricorda come una volta Barbara abbia colpito con uno schiaffo Marzia poiché aveva provato a prendere una mela.

Inoltre, il piatto di Marzia era sempre condito con del peperoncino per renderlo immangiabile. La giovane donna non aveva aveva disponibilità dei suoi soldi – una pensione di invalidità -, prelevati indebitamente dalla Vacchiano e dai suoi familiari ed era costretta a fare i servizi.

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