BUCCINO. L’Amministrazione delle Poste Italiane ha comunicato al Slc Cigl di Salerno di voler applicare una riorganizzazione del servizio di distribuzione, modificando la modalità del recapito postale da ‘giornaliero’ a ‘giorni alterni’. Tale decisione, che prenderebbe via da dicembre prossimo, creerebbe un indubbio disagio per tutti cittadini già soggetti a disservizi legati alla mancata sostituzione di personale che va in pensione.
Per contrastare questo discutibile progetto di riassetto strutturale delle Poste, fortemente stridente con le misure a favore dei borghi con meno di 5.000 abitanti previste della legge di recente approvazione “Legge sui Piccoli Comuni”, si è tenuto un incontro nell’aula consiliare del Comune di Buccino, venerdì pomeriggio, dove sono state individuate alcune azioni per cercare di arginare tale situazione di ulteriore disagio dei piccoli centri coinvolti. All’incontro erano presenti Angelica Saggese, Senatrice della Repubblica, Nicola Parisi, sindaco di Buccino, Maria Trimarco, vicesindaco di Buccino, Mariano Casciano, sindaco di Palomonte, Antonio Briscione, vicesindaco di Contursi Terme, Salvatore Cicalese, Segretario Generale SLC CIGL e nutrito gruppo di impiegati dalle poste italiane provenienti da varie parti del territorio.
«In questa riunione – commenta Cicalese – abbiamo condiviso questa informazione e il percorso per sollecitare tutti insieme il Ministro, in quanto azionista di maggioranza di questa azienda; nonché chiedere un confronto a Poste perché, in particolare in questi comuni, Poste è rimasto l’unico contatto con l’amministrazione pubblica.
Vogliamo sensibilizzare Poste affinché questo piano venga modificato. Abbiamo chiesto di parlare con le istituzioni locali per renderli partecipi di questo problema e sensibilizzarli onde evitare che ci sia questo disagio per la cittadinanza. L’intento è quello di avere un incontro con Poste perché, in particolare, in questi comuni, va difesa l’occupazione in quanto questa riorganizzazione comporterà la perdita di almeno 36 posti di lavoro, nonché comporterà disagi per 127 comuni della provincia di Salerno».
Dello stesso avviso sono i toni della Senatrice Saggese: «Dopo un paio di anni dall’aver affrontato il problema della chiusura degli uffici postali in alcuni nostri piccoli comuni, ora ci ritroviamo con questo tema della posta a giorni alterni. Questo va un po’ anche in controtendenza con quel che il Parlamento sta facendo perché si tratterebbe di una disparità del trattamento dei cittadini che vivono nei piccoli comuni rispetto a chi vive nelle città; è di qualche giorno fa la legge delle norme sulla valorizzazione dei piccoli comuni.
Sono due temi che vanno in contrapposizione tra loro, questo incontro è servito per ascoltare i rappresentanti sindacali delle Poste Italiane e i rappresentanti locali dei comuni del territorio ed io stessa per capire quale percorso bisognerà fare per sventare questa ipotesi di riassetto organizzativo. Intanto possiamo cominciare anche ora fare rete tra i politici, sollevando la questione ed evidenziando che questa scelta non è utile, non è opportuna e non è adatta nelle nostre realtà».
Aspro il sindaco Parisi alla luce di questa decisione: «Mi dispiace che i colleghi sindaci non sono stati presenti o, quanto meno, sono stati presenti pochissimi sindaci, rispetto a quanti invitati. E’ evidente che una decisione del genere si ripercuote in maniera significativa sulle comunità e occorre scongiurare questa ipotesi.
Per altro, c’è una discrasia non solo in termini legislativi ma anche in termini di decisioni perché è da qualche ora si può dire il parlamento italiano ha approvato la leggi sui piccoli comuni salvaguardando tutti i servizi per le popolazioni, e diretti alle comunità. Da un lato, appunto, si prende una decisione e si approva una legge dello stato dall’altra le Poste Italiane prendono un’altra decisione.
È una cosa assurda, mi pare giusto ed evidente che prepareremo un ordine del giorno che il Comune di Buccino trasmetterà a tutti i comuni interessati, invitando le rispettive amministrazioni a deliberare a far voti all’amministratore delegato delle Poste ma la manderemmo anche a chi è stato il fautore dei piccoli comuni di scongiurare questa ipotesi che per altro ha anche riflessi su punto di vista occupazionali perché meno postini significa meno occupazioni.
Penso che è una decisione che presenta una sua illegittimità di fondo non solo da un punto di vista formale ma anche da un punto di vista sostanziale. Combatteremo, faremo tutto quello che è possibile fare, chiederemo un incontro con l’amministratore delegato affinché tutto possa risolversi.” Il sindaco Casciano, sulla stessa linea di Parisi, commenta: «Una brutta notizia, tra l’altro era già arrivata qualche avvisaglia in passato e che giunge, un po’ ironia della sorte, in contemporanea la legge sui piccoli comuni che dovrebbe essere per tutti noi una boccata di ossigeno. E’ inutile darci le chance economiche se poi ci tolgono i servizi perché significa togliere con una mano quello che con l’altra ci viene dato. Naturalmente, credo che l’amministrazione delle Poste Italiane, lo stesso delegato, dovrà essere indotto a tornare indietro sulla sua idea.»