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Premiato a Milano un vigile urbano originario di Capaccio Paestum

CAPACCIO PAESTUM. È stato premiato per essersi distinto durante il servizio sul territorio lombardo nel 2015. Si tratta del capaccese Marco Guerra, assistente scelto di polizia locale, che ha ricevuto l’onorificenza, consegnata dal governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, insieme con i colleghi Savina Passaro e Mario Carnimeo.

La consegna si è tenuta lo scorso 20 gennaio, in occasione della festa di San Sebastiano, patrono della polizia locale. Sui circa 2500 agenti premiati, sono stati solo cinque quelli del comando di Milano.

Tra questi Marco, originario di Capaccio Paestum, dove ha svolto servizio come agente di polizia municipale prima di essere trasferito in Lombardia, e i suoi colleghi che “al termine di una complessa e delicata attività di indagine, conclusasi nel marzo 2015, mirata ad accertare la veridicità di quanto denunciato da una donna di nazionalità romena, che accusava alcuni agenti della Polizia di Stato di averle procurato l’aborto durante gli scontri avvenuti a Milano nel novembre 2014, riuscivano a ricostruire i fatti fornendo elementi tali da consentire all’Autorità giudiziaria di dichiarare il personale accusato della Polizia di Stato, estraneo ai fatti denunciati”.

La donna, come è emerso dall’indagine, “ha ripetutamente pianificato la calunnia ed ha sempre mentito”. Per lei il pm di Milano Gianluca Prisco ha chiesto la condanna a tre anni e nove mesi, con l’accusa di calunnia.

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La romena Nela Ionica Drosu aveva falsamente dichiarato ai medici, nel novembre 2014, “di aver perso il bimbo che aspettava (al sesto mese di gravidanza) a causa di una manganellata inferta qualche giorno prima da un agente di polizia durante i tafferugli scoppiati nel corso di una manifestazione contro gli sgomberi di case occupate a Milano”. Chiesta la condanna anche a due anni anche per la sorella della donna, Adi Drosu, imputata per calunnia perché avrebbe reso falsa testimonianza.

Le indagini degli agenti di polizia locale e gli accertamenti sul feto hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica della vicenda.

Fonte: voce di strada