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Presidio ed Assemblea presso l’azienda ospedaliera Ruggi

SALERNO. È prevista per il giorno 9 dicembre alle ore 9.00 nell’atrio dell’Azienda Ospedaliera Ruggi un’assemblea generale di tutto il personale indetta dalla coordinatrice Margaret Cittadino. Il motivo di questa assemblea riguarda alcune richieste della Dirigenza Aziendale in”ottusa” applicazione -scrive Cittadino- del decreto Caldoro, come ad esempio la disputa del buono pasto: si dovrebbe restare in azienda mezz’ora in più per avere diritto al buono pasto, in merito la RSU ha presentato una circolare della Funzione Pubblica del 2006 ai sensi della quale il personale tutto non è obbligato alla mezz’ora di pausa per godere del buono pasto. Inoltre la dirigenza continua a ritenere congrui i 10 minuti per la vestizione con l’obiettivo di aumentare sempre di più il debito orario e costringere a rientri in modo da sostituire le carenze di organico senza erogare straordinario nei reparti e nei servizi: la RSU a riguardo chiede che siano portati a venti i minuti (più 10 per la consegna) per la vestizione, in modo da garantire i tempi e la qualità assistenziale. Lo scontro principale è dunque sui metodi aziendali atti a contingentare lo straordinario ad inizio anno, in modo da obbligare allo straordinario senza pagare la quota che eccede e senza contrattare un’adeguata dotazione organica, e con l’intento di ridurre il numero del personale nei turni riducendo l’assistenza e danneggiando il salario reale; la RSU ritiene questo metodo criminoso e teso a risparmiare solo sul comparto e sull’assistenza. Dunque, con una nota, la coordinatrice comunica:

-lo stato di agitazione per il mancato confronto

-la revoca e/o la sospensione immediate della delibera n° 1030 del 27/11/2014

-l’immediata revoca  di tutti i provvedimenti assunti a danno del personale

-l’immediato sblocco del turnover per garantire i livelli assistenziali e la valorizzazione delle professionalità coinvolte nei processi assistenziali.

Infine, sempre Cittadino, ha dichiarato: «Basta con i soliti giochi sulla pelle del personale e dei pazienti»

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