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Processo Kamaraton, condanne per politici e dirigenti: oltre 85 anni di carcere | I NOMI

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Foto d'archivio

Si è concluso con una sentenza di grande rilievo il processo Kamaraton, che ha portato alla luce anni di cattiva gestione amministrativa e presunte infiltrazioni camorristiche nel Comune di Camerota. Il Tribunale di Vallo della Lucania, in composizione collegiale, si è riunito presso l’aula bunker della Casa circondariale “A. Caputo” di Salerno.

La corte, presieduta da Mauro Tringali e composta dai giudici Benedetta Rossella Setta e Domenico Valerio Ragucci, ha emesso verdetti che segnano un punto fermo in una vicenda giudiziaria complessa come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Processo Kamaraton, arrivano condanne e assoluzioni

Il processo, basato su un’inchiesta avviata nel 2019 con intercettazioni telefoniche e ambientali, ha coinvolto 44 imputati tra ex amministratori comunali, dirigenti e consulenti. Le condanne più severe hanno colpito gli ex vertici dell’amministrazione comunale:

Altri imputati, come Raffaella Di Bello, Giuseppe Occhiati, Giancarlo Saggiomo e Vincenzo Bovi, hanno ricevuto pene tra i 4 e i 5 anni, alcune accompagnate dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Le assoluzioni e prescrizioni

Numerosi imputati, 30 in totale, sono stati assolti. Alcuni per prescrizione, altri perché “il fatto non sussiste”. Tra questi figurano Giuseppe Amorelli, Marco Colucci, Giovanniantonio Cammarano, Silvia Augusti e altri, difesi da avvocati di spicco come Felice Lentini e Franco Maldonato. Assoluzioni significative anche per Lorenzo Calicchio, Mauro Esposito e Francesco Di Luca, accusati di reati finanziari, ma ritenuti estranei ai fatti contestati.

Risarcimenti e ricorsi

I condannati dovranno risarcire i danni arrecati al Comune di Camerota, costituitosi parte civile. L’entità del risarcimento sarà stabilita in sede civile. Nel frattempo, le difese hanno già annunciato ricorso in appello, contestando diversi aspetti della sentenza

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