CAVA DE’TIRRENI. La Procura chiude le indagini e chiede il giudizio immediato per Alberto Di Pierno, ritenuto l’autista della rapina ad una tabaccheria di Cava, con le indagini svolte dal personale della Polizia del Commissariato di Cava.
In precedenza il gip di Nocera aveva emesso misura domiciliare per l’indagato, ventisettenne nato a Napoli e residente a Portici, noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti. La rapina i venne commessa dall’uomo, in concorso con due complici, il 22 ottobre 2014 presso una tabaccheria di via Vittorio Veneto, con un blitz eseguito nel giro di pochi minuti. Uno dei tre rapinatori per le indagini era lui, che prima minacciò la moglie del titolare e poi colpì alla testa col calcio della pistola lo stesso titolare, deciso a difendere la donna dall’assalto, facendosi infine consegnare l’incasso.
Di Pierno risponde di detenzione e porto d’arma clandestina e lesioni, camuffato alla buona con un giubbotto dal bavero alzato e occhiali, alto un metro e settanta centimetri. Dopo la fuga col bottino le ricerche seguirono il tragitto dell’autovettura incriminata, intercettata da un controllo autostradale, uscita secondo le tracce al casello di Nocera Inferiore, fino ad arrivare nella zona del Vescovado. Una volta individuata vettura e presunto occupante, arrivò anche la compilazione di una dettagliata informativa.
“Ero con amici”, questo l’alibi del giovane finito nei guai, ora raggiunto da richiesta di rito immediato, in attesa delle decisioni del gip di Nocera Inferiore. Dalle indagini venne fuori che la vettura in questione, adoperata nel corso della rapina, era intestata ad un pregiudicato di Avellino, risultato formalmente proprietario da precedenti accertamenti giudiziari di centoundici auto.