SALERNO. «Ho rapinato la farmacia per avere la pensione»: rapinatore a 66 anni resta in carcere.
È una storia singolare quella con cui Matteo Calonico, 66 anni, ha provato a spiegare perché venerdì scorso è entrato pistola in pugno nella farmacia comunale di via Oreste Petrillo a Pastena, tentando di portar via l’incasso.
«L’idea – ha raccontato al gip Piero Indinnimeo, che gli ha confermato la custodia cautelare in carcere – mi è venuta la sera prima guardando un film». Erano giorni che s’interrogava su come saldare le rate dei finanziamenti per l’acquisto di due televisori, soprattutto dopo aver appreso che l’inserimento nelle liste dei cattivi pagatori gli avrebbe impedito di accedere all’Ape, l’anticipazione pensionistica per la quale aveva maturato i requisiti e che di lì a poco gli avrebbe garantito un’entrata mensile di circa mille euro.
Per avere i due apparecchi tv non aveva voluto attendere la pensione: nei mesi scorsi ne aveva comprato uno piccolo e l’altro più grande, per poter seguire meglio le partite della Salernitana. Per questo aveva sottoscritto quei contratti con la società finanziaria, impegnandosi a versare ogni mese un totale che pare non raggiungesse i duecento euro. A un certo punto, però, non è più riuscito a pagare. «Ho quattro figli, la vita non è facile» ha detto nell’interrogatorio di convalida dell’arresto.
In passato era già stato indagato per episodi di ricettazione e accusato di peculato, perché da dipendente di un’agenzia di riscossione avrebbe trattenuto per sé parte dell’incasso. Azioni violente, però, quelle non le aveva mai fatte. Fino alla mattina del 18 agosto, quando è entrato nella farmacia municipale a volto coperto e ha puntato contro la dipendente che era al bancone una pistola con il colpo in canna. È stato arrestato grazie all’intervento di un finanziere in borghese, che lo ha rincorso e disarmato dando alla polizia il tempo necessario per arrivare e arrestarlo
Al difensore Pierluigi Vicidomini prima, e al giudice delle indagini preliminari poi, Calonico ha raccontato che il progetto della rapina gli era balenato in mente la sera prima, mentre guardava in televisione il protagonista di un film che riusciva così – puntando l’arma contro i commercianti ma senza far male a nessuno – a sbarcare il lunario e far fronte ai suoi debiti. Per decidere di emularlo, pensando di risolvere le sue difficoltà economiche, gli sono bastati pochi minuti. Poi la mattina dopo avrebbe agito quasi in trance, senza neanche rendersi conto – così ha sostenuto nell’interrogatorio – della gravità di quanto stava facendo. Nella farmacia è entrato però con un’arma carica, perfettamente funzionante e con la matricola abrasa, di cui ha dichiarato di essere in possesso da anni ma senza riuscire a giustificarne la provenienza.
Quando ha fatto irruzione nell’esercizio era tarda mattinata, molti clienti (soprattutto anziani) erano ancora lì in fila, ma lui non ha esitato a minacciare la farmacista facendosi consegnare così i 470 euro che erano in cassa. Non ha fatto in tempo a fuggire perché nel locale c’era anche un militare della Guardia di finanza libero dal servizio, che è intervenuto sbarrandogli l’uscita.
Durante la colluttazione il finanziere è riuscito a disarmarlo e ad estrarre il caricatore dall’arma, in modo da renderla innocua. Il 66enne si è poi divincolato e ha tentato nuovamente di scappare, ma è stato intercettato dopo un breve inseguimento da una pattuglia della sezione volanti della Questura, che nel frattempo era stata allertata dalla farmacista e da alcuni clienti, ancora sotto choc. Matteo Calonico è stato quindi condotto in carcere e il giudice, nel convalidare l’arresto, gli ha negato la concessione dei domiciliari. Proprio le condizioni in cui è maturata la decisione della rapina – si spiega nel provvedimento – renderebbero gli arresti in casa insufficienti a garantire che il 66enne non provi, violando la misura, a mettere a segno un altro colpo.
La Città