Eventi e cultura Salerno, Salerno

Ravello capitale della cultura 2020: la sfida della Costiera Amalfitana

RAVELLO. Ravello capitale della cultura 2020: la sfida della Costiera Amalfitana è partita. Ravello è capofila, con i quattordici comuni della Costa d’Amalfi, di una cordata che punta, senza mezzi termini, al successo nella corsa al ruolo di Capitale italiana della Cultura 2020.

Ieri sera, a Ravello, la candidatura è stata resa pubblica nel corso di un incontro in Villa Ruolo, presenti quasi tutti i sindaci dei comuni coinvolti. L’occasione è servita a svelare, tra l’altro, il logo che darà forma ed immagine a questa avventura affascinante.

Lo ha disegnato Manuel Cargaleiro, maestro di ceramica e poliedrico artista portoghese, habitué della Costiera dai cui colori, spesso, ha tratto ispirazione. Il logo appunto, mette insieme sole, mare, sabbia, architetture moresche e tinte pastello in un tratto leggero. È bello e si spera che porti anche bene.



Secondo Amalfitano, ex sindaco di Ravello e da anni direttore di Villa Rufolo, ha illustrato un progetto che lo vede impegnato nel ruolo di ispiratore e coordinatore generale.

Le idee che confluiranno nel dossier di candidatura (rigorosamente trascritte su sessanta pagine di carta d’Amalfi fatta a mano) sono per ora, in buona parte, top secret: la competizione si annuncia spietata.

Gli altri comuni candidati

Quarantasei sono i comuni che hanno espresso l’intenzione di concorrere (otto solo in Campania con Caserta, Benevento, Aversa, Agropoli, Telese Terme, Capaccio-Paestum e Salerno, che però ha già ritirato la candidatura) e dieci saranno quelli sui quali si pronuncerà la commissione ministeriale, il prossimo quindici settembre.

Matera capitale della cultura 2019

Mentre Matera, dunque, è già decisamente al lavoro per farsi trovare pronta a sostenere il prestigioso ruolo di Capitale europea della Cultura nel 2019, Ravello spera di emularla, su scala nazionale.

Il regolamento

Il regolamento prevede che al bando, nominalmente, risponda un unico Comune, ma Ravello, nel caso specifico, va considerato primus inter pares al fianco di tutte le altre cittadine costiere. Coesione, non a caso, è la parola pronunciata più spesso da Amalfitano e dai sindaci, ieri sera, con in testa Salvatore Di Martino, primo cittadino di Ravello.

E non è un termine scontato, dal momento che la Costa d’Amalfi, si può dire, non ha mai avuto un progetto territoriale integrato. Mai fino ad oggi, ed ecco perché lo stesso Di Martino, giustamente, ha notato che, comunque vada, quest’iniziativa costituirà un punto di partenza virtuoso per il futuro.


Fonte: ilmattino

costiera amalfitanaRavello