BATTIPAGLIA. La sua storia ha fatto il giro dei media nazionali, arrivando persino sulla scrivania del ministro della giustizia; ora l’insegnante di Battipaglia, che avviò una battaglia giudiziaria e mediatica contro il Tribunale dei minorenni che le aveva sottratto i figli, rischia un processo con le accuse di maltrattamento dei bambini e di calunnia nei confronti dell’ex marito.
La richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Elena Cosentino è arrivata ieri dinanzi al gup Sergio De Luca, che ha rinviato l’udienza ad aprile per un difetto di notifica
L’imputazione di calunnia ha origine dalle tre denunce, tutte archiviate, che la donna aveva presentato nei confronti del marito, accusandolo di avere abusato dei figli e motivando così la sua decisione di non farglieli più vedere. L’uomo è stato sempre prosciolto in sede di udienza preliminare, perché le accuse sono risultate palesemente infondate, e infine ha sporto a sua volta querela. Il maltrattamento consisterebbe invece in un “abuso emozionale” a danno dei figli, plagiati al punto di essere del tutto dipendenti da lei e condizionati nei rapporti col padre, a cui ora sono affidati.
Quando nel marzo del 2013 il tribunale per i minori dispose che i bambini (di 7 e 8 anni) fossero affidati a una casa famiglia lo fece sulla scorta di una diagnosi di pas, cosiddetta “sindrome di alienazione genitoriale”, controversa a livello scientifico e contestata dal difensore Cecchino Cacciatore. Sulla scorta di un’ultima consulenza medica, il magistrato aveva chiesto l’archiviazione per parziale incapacità di volere, ma l’avvocato Giovanni Concilio, che assiste l’ex coniuge, ha obiettato che la dichiarazione di incapacità spetta a un giudice e il gip ha disposto l’imputazione coatta. Che sarà discussa ad aprile.
(Fonte: lacittadisalerno.it)