EBOLI. Condannato un ausiliario del tribunale di Eboli che si impossessò di una banconota da 50 euro destinata all’Unep. Ad L.G., 63 anni, accusato di peculato e falso in atto pubblico, per aver manomesso il registro del protocollo, è stata comminata dal tribunale di Salerno una pena di due anni col beneficio della sospensione.
Il pm, nella sua requisitoria, c’era andato giù pesante: aveva chiesto più di tre anni di reclusione. Al dipendente del ministero della Giustizia quella leggerezza potrebbe ora costargli cara.
Era il gennaio del 2010 quando nella sede della sezione distaccata del tribunale di Eboli arrivò una raccomandata inviata da una società di Nocera Inferiore e diretta all’Unep (Ufficio notificazioni esecuzioni e protesti). La busta conteneva una banconota da 50 euro: somma che andava depositata per le spese di esecuzione forzata. L’ausiliario che di posta ne maneggiava tanta ogni giorno, in quella occasione si lasciò tentare. Capì che nella busta chiusa doveva esserci del denaro, l’aprì e si infilò in tasca la banconota da 50 euro. Lo stesso giorno acapì di aver commesso una grave leggerezza. Nel rimediare finì per complicare la sua posizione.
Prese il registro del protocollo dal cassetto, al quale aveva accesso soltanto lui, e lavorò di bianchetto. Con una penna provò a farlo passare per un mero errore materiale, ma l’escamotage non funzionò. Anzi si è caricò addosso anche l’accusa di falso aggravato in atto pubblico. Ieri il deposito in cancelleria della sentenza di primo grado. L’ausiliario, difeso dall’avvocato Costantino Cardiello, è stato condannato.