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Salernitana, biglietti falsi all’Arechi: chi è l’ideatore della truffa

Biglietti falsi per vedere la Salernitana allo stadio Arechi: ecco chi è l’ideatore della truffa. Si allarga così l’inchiesta della Procura, figlia dell’indagine della Digos, scattata il 22 maggio dello scorso anno quando, in occasione della partita contro l’Udinese, i militari sequestrarono numerosi titoli di accesso contraffatti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Biglietti falsi per vedere la Salernitana, chi è l’ideatore della truffa

Intanto sono già stati rinviati a giudizio tre ragazzini accusati in concorso di falso, truffa e ricettazione in quanto ritenuti responsabili di aver prodotto, venduto e acquistato biglietti falsi. La Procura però è ancora a lavoro. Sotto la lente di ingrandimento c’è tutto il materiale sequestrato in alcune perquisizioni domiciliari a carico di almeno 6 maggiorenni, residenti a Salerno, e ritenuti interni a quello che sembra un vero e proprio sistema di truffa. Uno tra gli indagati infatti sembra essere l’ideatore.

Il modus operandi

L’attività investigativa è riuscita anche a svelare il meccanismo messo in atto dal maggiorenne per contraffare i tagliandi. Si parte da un biglietto originale, acquistato tramite i circuiti online di prevendita e scaricato in formato digitale. A quel punto avviene la modifica con una semplice app: era sufficiente cambiare i nominativi e la data di nascita mentre tutto rimaneva invariato.

In questo modo si poteva avere a disposizione biglietti che, all’apparenza, sembravano regolare ma riportavano un unico codice a barre, elemento fondamentale per le verifiche ai tornelli dove, nel corso del tempo, sono state segnalate dagli addetti numerose anomalie che hanno spinto la Salernitana a denunciare l’accaduto. Spesso infatti il titolare del biglietto modificato si recava ai tornelli prima del titolare del tagliando originale così da non avere alcun problema. Al secondo o ai successivi passaggi dello stesso codice a barre, il lettore elettronico bloccava l’accasso e tutto si rivolveva con una segnalazione di malfunzionamento dei tornelli. Ora nei guai sono finiti anche i possessori di quei biglietti: la Procura dovrà stabilire se i tifosi erano a conoscenza di aver acquistato biglietti clonati. In tal caso il reato sarebbe quello di ricettazione.

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