Danilo Iervolino si difende dalle accuse relative all’inchiesta sul dossieraggio della Procura di Perugia. Il presidente della Salernitana è stato intervistato dal quotidiano Il Mattino, commentando la vicenda che vede coinvolta la cessione del club granata avvenuta a gennaio 2022.
Salernitana e dossieraggio: parla patron Iervolino
“Mi fa sorridere pensare che si siano ipotizzati cointeressenze da parte mia con il presidente della Figc Gravina prima che acquistassi la Salernitana. Non lo conoscevo se non di nome, non avevo alcun rapporto con lui” ha dichiarato Iervolino, dicendosi “allibito, sbigottito e come tutti gli italiani molto preoccupato perché, se con una certa disinvoltura e facilità un maresciallo della guardia di finanza può entrare a piacimento in un sistema come fosse una sua proprietà privata, spiare, trasferire notizie, infangare e addirittura pensare di poter creare dei dossier da inviare persino ad inquirenti e pm come notitia criminis, e soprattutto se questo poi dovesse risultare vero, è molto grave, mina le basi democratiche della Repubblica e deve far riflettere anche la politica affinché adotti strumenti di controllo più rigorosi ed imperforabili. Certo, però, non si può fare di tutta un’erba un fascio: c’è una parte larghissima di forze dell’ordine e di magistratura che assolve il proprio compito in maniera esemplare, e questo va detto. Ed è proprio quel 90% di servitori civili irreprensibili che non deve voltare le spalle e semmai per ragioni corporative non intervenire“.
L’acquisizione della Salernitana
“Sono state fatte alcune illazioni. Per quanto riguarda me personalmente ho scoperto dai giornali che già dal 2019 c’erano condizioni di spionaggio, mi auguro non di dossieraggio, nei miei confronti. Ma anche su questo ho intenzione di vederci chiaro attraverso i miei legali. Nel 2022 sono uscite le prime informazioni su alcuni giornali e da parte di alcuni giornalisti indagati relativamente a segnalazioni sospette che mi avrebbero riguardato e presentai subito un esposto alla Procura di Napoli, che ho inviato ora alla Procura di Perugia con un esposto cui sono allegate. Appresi tutte queste singolari segnalazioni dai giornali denunciati, come in questi giorni. In questa vicenda preferisco sempre utilizzare il condizionale perché i retroscena e le condizioni per cui sono accadute queste cose non le sappiamo. Poi ho acquistato la Salernitana e mi sono reso conto che, appena hai successo, notorietà e popolarità, si accende una anomala attenzione talora morbosa. Assurdo pensare che io avessi cointeressenze con Gravina: prima di acquistare la società non lo conoscevo e non lo avevo mai neppure incontrato in occasioni istituzionali o altro, insomma neppure in via meramente occasionale.
Non avevo alcun rapporto con lui, mai visto se non sui giornali, mai incontrato, mai parlato neppure al telefono. Questo credo che debba essere immediatamente chiarito. Si è parlato tanto e voglio essere chiaro e definitivo sulla mia posizione in questa vicenda: non sono stato oggetto di alcun avviso di garanzia da nessuna Procura, né da Salerno né da Roma, in relazione all’acquisizione della Salernitana, tutto è stato fatto secondo una regolare procedura ad evidenza pubblica cui ho semplicemente partecipato decidendolo peraltro all’ultimo momento. Non posso parlare degli altri, dell’attività dei trustee: io posso parlare solo della mia proposta, inviata per amore della Salernitana e di Salerno. Non ho alcuna conoscenza delle altre proposte: tutto questo mi dispiace, così si insinua nei giovani una idea malsana secondo cui chiunque nella vita possa aver avuto successo, grazie al duro lavoro, abbia qualcosa da nascondere e vada attaccato. Questo scoraggia i giovani nel fare l’attività più bella al mondo: l’imprenditore“.