Salernitana, Salerno

Salernitana-Frosinone 1-1, la controcronaca: un punto che scontenta tutti

Salernitana-Frosinone, l'analisi
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Salernitana-Frosinone, l'analisi

Salernitana-Frosinone 1-1, la controcronaca: un punto che scontenta tutti

Un punto a testa che scontenta tutti. Salernitana e Frosinone non smuovono la loro più che pericolante classifica ed escono dall’Arechi con le mani mezze piene e mezze vuote. Per la posta in palio, il punto non accontenta nessuno, in particolare i granata che cercavano il rilancio davanti al pubblico amico. Ancora una volta, la Bersagliera “regala” un tempo per via di un atteggiamento oltraggiosamente guardingo, che mal si sposa con le modeste qualità dell’avversario.

Le formazioni di Salernitana-Frosinone

SALERNITANA (3-4-2-1): Christensen; Bronn, Ferrari, Lochoshvili; Ghiglione (36′ st Stojanovic), Caligara (1′ st Zuccon), Amatucci, Njoh (25′ st Corazza); Verde (36′ st Raimondo), Reine-Adelaide (40′ st Tongya); Cerri. A disposizione: Sepe, Guasone, Ruggeri, Girelli, Hrustic, Soriano, Braaf. Allenatore: Breda

FROSINONE (4-3-3): Cerofolini; Oyono A., Monterisi, Bettella, Di Chiara; Vural (30′ st Lucioni), Bohinen, Kone; Partipilo (14′ st Ghedjemis), Begic (14′ st Distefano, 39′ st Oyono), Ambrosino (14′ st Pecorino). A disposizione: Sorrentino, Bracaglia, Lusuardi, Darboe, Cichella, Canotto, Kvernadze. Allenatore: Bianco

Salernitana-Frosinone, la controcronaca. Un punto (e un tempo) per parte, che non fa contento nessuno

Squadre che partono col freno a mano tirato, in cui prevale la paura di sbagliare al coraggio di osare. L’assetto tattico scelto da Breda è guardingo, tanto giro palla (sterile) per il Frosinone e contenimento senza pressing (e tutti dietro la linea del pallone) per i granata. Sono i ciociari a mostrarsi più pericolosi per via della remissività dei padroni di casa, ma Christensen non deve impegnarsi più di tanto. Dopo quasi trenta minuti di nulla, arriva il lampo di Partipilo, uno dei pochissimi a giocare e credere in un risultato diverso dallo zero a zero. Dopo uno slalom tra le linee – immobili – della retroguardia granata, c’è il dai e vai con Ambrosino, poi il tiro da fermo, la deviazione e Christensen battuto. Poco dopo, È lo stesso Christensen a salvare su Begic il colpo, probabilmente mortale, del secondo gol in tre minuti. La reazione granata non è né rabbiosa, né scomposta. Al contrario: la bestia, prima addormentata, ora ferita, sembra voler scappare, tornare rapidamente negli spogliatoi. Il Frosinone vede la possibilità di azzannare la partita e mettere importante fieno in cascina per la lotta salvezza, superando proprio la compagine campana. I reparti granata si sfilacciano e i ciociari trovano ampie praterie per correre, passare e giungere in porta col pallone, se non fosse per la ferma volontà di Bronn – il migliore della retroguardia – a bloccare le sortite degli ospiti proprio sul più bello. Succede poco e nulla fino alla fine del primo tempo. Da segnalare la sostituzione di Reine-Adelaide (out) per Tongya, con il giocatore ex Lione che esce subissato dai fischi.

L’avvio di ripresa è all’insegna dell’equilibrio. La Salernitana prova a tessere qualche trama offensiva più articolata, seppur con scarsi risultati. Cerri viene finalmente cercato più spesso, e questo permette di alzare il baricentro, creando il primo momento leggermente positivo per i granata all’interno del match. Amatucci sventa un pericolo imminente dal cuore dell’area e fa partire un ottimo contropiede in cui manca, però, il passaggio finale. Giro di lancetta e Cerri scalda le mani di Cerofolini. Altro giro e stavolta Njoh spreca da due passi. Il Frosinone va in confusione, la Salernitana prende animo e affonda il colpo con Ghiglione, bravo ad avventarsi con ferocia su un pallone vagante in area. L’inerzia cambia e mister Bianco non riesce a prendere le contromisure. La Salernitana continua a spingere e va finalmente in pressing, mentre il Frosinone si rintana dietro la linea del pallone. È il gioco delle parti, in cui ci si scambia ruoli e si vede cosa succede. Il già goleador Ghiglione prima, e Amatucci poi, tornano a bussare alla porta di Cerofolini, ma il risultato rimane bloccato sull’1-1. Breda prova a smuovere ulteriormente le acque a dieci minuti dalla fine inserendo Stojanovic e Raimondo per Ghiglione e Verde. I ciociari si complicano ulteriormente la vita e giocano gli ultimi minuti in dieci contro undici, grazie alla gentile concessione di Di Chiara, che rimedia la seconda ammonizione con un fallo  incredibilmente ingenuo. Forcing granata e Cerri ci prova da pochi passi con il piattone, ma è troppo poco, per il buon Cerofolini. Di nuovo Bronn di testa ci prova da pochi centimetri, ma Cerofolini (MVP) respinge con un miracolo. Cerri ci riprova quasi allo scadere ma, poco lucido, spara a lato da quello che era un autentico rigore in movimento. Saltano gli schemi e saltano i bulloni, con Kone che lascia il Frosinone in nove uomini. Fortunatamente per i ciociari non c’è quasi più tempo e dopo gli ultimi infruttuosi assalti granata, l’arbitro Massimi dice che va bene così. Pareggio, terzultimo posto confermato e un punto che non fa bene a nessuno.

Salernitana-Frosinone, la chiave tattica

Quella di Salernitana-Frosinone sembra, per la prima mezz’ora, la classica puntata filler (riempitiva) di una stagione che va troppo per le lunghe. Poi,  la truppa di Breda si sgretola e gli ospiti cercano di chiudere i granata all’angolo, senza però riuscire a infierire il colpo del K.O.  L’assetto basso, attendista e ultradifensivista della Salernitana viene punito dal timido possesso e giro palla ciociario. Poca roba, ma sufficiente a vincere il primo assalto. Fa la differenza anche il collante tra i reparti: Reine-Adelaide è assente, Partipilo è ben presente.

Il cambio chiave operato da Breda – che per l’assetto proposto in partenza meritava una insufficienza senza appello – ha permesso alla sua truppa di rifarsi sotto, prendere metri e misure e riportare le sorti del match in equilibrio. Fondamentale, inoltre, l’apporto in fase offensiva di Cerri. Quando presente e nel vivo dell’azione, la Salernitana riesce ad alzare il baricentro con più facilità, facilitando il lavoro degli altri giocatori di spinta come Tongya e Verde, e di cui si beneficiano anche i braccetti. Da quel momento il Frosinone mette in evidenza tutte le sue lacune, mentre per la Salernitana ci manca, ancora una volta, quel guizzo che permette di vincere le partite. In questo caso, complice straordinario è stato il portiere Cerofolini, autore di ottime parate, alcune di queste davvero miracolose.

La Salernitana si conferma una squadra che ha bisogno di gioco propositivo, per sopperire alle lacune difensive. I granata, infatti, mal sopportano la pressione, per via di una difesa che può essere messa facilmente sotto stress. Il primo tempo è stato così regalato agli uomini di Bianco, che hanno fatto il loro dovere con i limitati mezzi a loro disposizione.

Il tabellino di Salernitana-Frosinone

ARBITRO: Massimi di Termoli – assistenti: Costanzo e Belsanti. IV uomo: Viapiana. Var: Fourneau/Avar: Maggioni.

RETI: 28′ pt Partipilo (F), 18′ st Ghiglione (S)

NOTE. Spettatori: 17692. Espulsioni:38′ st Di Chiara (F, doppia ammonizione), 48′ st Kone (F). Ammoniti: Caligara (S), Ambrosino (F), Monterisi (F), Distefano (F).