Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore una significativa novità normativa nel settore dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera: l’obbligo, per tutte le strutture ricettive – hotel, bed & breakfast, affittacamere e simili – di dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN) e di esporlo pubblicamente.
Secondo i dati aggiornati dal Ministero del Turismo, in provincia di Salerno, il 78,84% delle strutture ricettive registrate nella banca dati ministeriale ha già ottenuto il CIN. In termini numerici, su un totale di 10.219 strutture registrate, sono stati rilasciati 8.057 CIN, con 120 casi ancora in verifica amministrativa. A livello nazionale, la percentuale è simile: su 572.152 strutture registrate, 453.540 sono già in possesso del codice, pari al 79,27% come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Salerno, ancora 2mila bed & breakfast irregolari
Federalberghi nazionale considera il CIN uno strumento indispensabile per contrastare fenomeni di abusivismo e irregolarità, che ancora affliggono il settore. «È uno strumento utile – sottolinea l’associazione – che potrà contribuire alla bonifica di un mercato spesso inquinato da situazioni sommerse, illegali o borderline».
Antonio Ilardi, presidente di Federalberghi Salerno, commenta che l’introduzione del CIN ha evidenziato una diffusa irregolarità tra le strutture ricettive italiane, con un’incidenza particolarmente alta nel settore extralberghiero. “In Italia, una struttura ricettiva su cinque opera in modo irregolare, e il dato della provincia di Salerno è in linea con quello nazionale. Più di 2.000 strutture in provincia e oltre 100.000 in tutto il Paese non si sono registrate nella banca dati del Ministero del Turismo. Questo riflette l’approssimazione nell’approccio all’accoglienza nel nostro territorio”, spiega Ilardi.