SALERNO. Operazione complessa di indagine diretta dai Sostituti Procuratori di Forlì. I militari di Forlì-Cesena hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre indagati. Uno è diretto in carcere mentre gli altri due agli arresti domiciliari. Sono stati anche notificati cinque avvisi di garanzia. Il tutto tra varie città italiane, tra cui anche Salerno.
Appalti truccati, nei guai società del gas di Salerno
I soggetti sono accusati di estorsione continuata e aggravata, corruzione per l’esercizio della funzione, favoreggiamento personale e false informazioni al pubblico ministero.
Le persone raggiunte dalla misura cautelare sono: il Presidente e un ex dirigente del consorzio di cooperative “CONSCOOP” con sede in Forlì, e un ingegnere, membro dell’ufficio ministeriale responsabile della metanizzazione del Mezzogiorno. Insieme ai predetti, risulta coinvolta anche l’attuale dirigente amministrativa del Consorzio CONSCOOP, destinataria di un avviso di garanzia.
L’indagine in argomento è stata condotta da gennaio 2017 a luglio 2018 e ha riguardato, in particolare, un appalto vinto da una società consorziata alla CONSCOOP che, nel 2009, si era aggiudicata la gara per la costruzione e gestione del sistema di metanizzazione nel Comune di Terzigno (NA), finanziato con fondi statali, per un importo originario di circa 4 milioni di euro.
Nel corso dell’attività investigativa è emerso come i vertici di CONSCOOP avessero avviato un sistema di pressione su alcuni dei professionisti per la progettazione e realizzazione dei propri progetti: i tecnici erano ripetutamente costretti a consegnare ai capi del consorzio forlivese somme di denaro, pari ad alcune migliaia di euro ogni volta.
Le verifiche svolte hanno permesso di accertare che un ingegnere progettista abbia dovuto consegnare nell’arco di 5 anni, una somma complessiva di circa 200mila euro.
Altri indagati sono ai vertici di una società municipalizzata del Comune di Salerno, che gestisce la distribuzione di gas metano. Costoro risultano indagati nell’ambito di un secondo filone di indagine, relativo a un appalto indetto a Salerno nel 2015, da parte di una società partecipata di quel Comune, che distribuisce il metano in quel capoluogo e in diversi altri comuni campani e lucani. Il bando di gara era stato indetto per permettere alla municipalizzata di individuare un partner industriale al fine di irrobustire la compagine societaria e poter successivamente allargare il proprio mercato, conquistando territori ove distribuire gas metano.
Questa tranche dell’indagine ha permesso di stabilire come il bando del 2015 indetto dalla municipalizzata salernitana, poi aggiudicato da una società controllata da CONSCOOP, sia stato attagliato a misura di quest’ultima società – con la consulenza del professionista romano – attraverso la formazione di un bando di gara ad hoc, configurando il reato di turbativa d’asta.
Sono state perquisite le abitazioni dei soggetti interessati, la sede della CONSCOOP e l’ufficio del funzionario ministeriale, acquisendo documentazione e materiale che dovrà essere vagliato dagli inquirenti.
L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Forlì, mentre gli altri due destinatari della misura cautelare sono stati portati presso i rispettivi domicili, in attesa degli interrogatori di garanzia.