Tantissimi infermieri assolti nell’inchiesta sul presunto assenteismo all’ospedale Ruggi di Salerno. Assoluzioni perché il fatto non sussiste: dopo cinque anni di dibattimento è stata messa la parola fine a uno dei tronconi della maxi inchiesta sugli assenteisti del nosocomio cittadino come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Salerno, assenteismo all’ospedale Ruggi: infermieri assolti
L’inchiesta, scoppiata nel 2015, conosce la parola fine: poco dopo le 13 di ieri, venerdì 7 ottobre, è arrivata la sentenza con la lettura del dispositivo. Sono ottantatré gli imputati assolti: tra questi non c’era Carmine De Chiaro, sindacalista e caposala, licenziato nel 2015 e deceduto nei giorni scorsi dopo aver lottato con un male incurabile.
Gli imputati erano accusati di truffa ai danni dello Stato e violazione della legge sul pubblico impiego. In particolar modo, venivano contestati episodio di scambio di badge che risalivano ad un arco temporale compreso tra la metà di dicembre 2015 e gli inizi di marzo 2016 e per qualcuno i periodi di assenza contestati ammontavano anche a 34 giorni lavorativi. Stando a quanto è emerso in sede dibattimentale, non ci sarebbe stato un tentativo di coprire condotte assenteistiche: come dimostrato dagli avvocati, la timbratura dei cartellini da parte di altri colleghi, non era prova dell’assenza ma era semplicemente dovuta ad un fattore di comodità.
Gli assolti
Tra gli assolti ci sono Carmela Di Paolo, infermiera imputata nel primo filone d’inchiesta e l’ausiliario Enrico Severino, quest’ultimo accusato di avere timbrato per decine di volte al posto della Di Paolo e di altri tre dipendenti dell’ospedale,