Sono 14 le persone che rischiano il processo: gli indagati sono coinvolti nella maxi inchiesta su presunte truffe online. “Ormai il reato lo tengo, mi accusano o non mi accusano comunque mi porto una macchia, già me l’hanno dato il riciclaggio. Ho fatto 80mila euro di truffa o entro che ne ho fatto 400mila che cambia? Niente!”, queste le parole di G.G., 33enne di Montoro (uno degli indagati nell’ambito dell’inchiesta). Lo riporta l’odierne edizione del Mattino.
Truffe online a Salerno e Avellino, 14 persone rischiano il processo
Sono 14 gli indagati che andranno a processo, coinvolti nella maxi inchiesta su una serie di truffe informatiche finalizzate a ripulire i conti di ignari risparmiatori che fornivano informazioni personali alla propria banca senza immaginare che in realtà era un tranello. Questo avveniva attraverso telefonate, invio di link e richieste, tutte costruite per indurre la vittima a credere che fosse realmente l’istituto di credito.
Il dialogo intercettato viene ripreso dal Gip a dimostrazione di come l’indagata, insieme ai complici, avesse intenzione «di portare a compimento quante più truffe possibili, ricevendo pieno supporto dai due». Ieri mattina si sono tenuti gli interrogatori degli altri indagati (cinque ristretti ai domiciliari, uno in carcere e tre obblighi di dimora). In molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Dalle carte dell’indagine emerge come il compimento di truffe abbia toccato vari territori del Salernitano: tra cui Nocera Inferiore, Superiore, Pagani, Eboli, Castel San Giorgio, Battipaglia, Salerno, Pontecagnano, etc.
Le indagini hanno consentito di individuare un luogo specifico di ritrovo – insieme a Torre del Greco – oltre che di nascondiglio del denaro e pianificazione delle operazioni illecite, ovvero un deposito di bombole di proprietà del nonno di V.S.C., a Nocera Superiore.