SALERNO. Salerno non è una città ospitale, non si occupa per niente dei senza fissa dimora. A denunciare il sostanziale stato d’abbandono in cui versano i clochard che vivono e transitano per Salerno, è Rossano Braca, presidente dell’associazione di volontariato Venite Libenter che da anni si occupa proprio di assistenza alle persone meno fortunato.
Come racconta il quotidiano Il Mattino, a far scattare Braca è stato lo sgombero, effettuato nella serata di lunedì dalle forze dell’ordine, di sei senza fissa dimora senza che riferisce Braca sia stata offerta loro almeno una situazione di stallo per non dormire all’aperto. Siamo stati avvisati da alcuni volontari racconta Braca in merito allo sgombero che hanno intercettato queste persone su alcune panchine del centro città.
Erano all’aperto e senza neanche una coperta. Hanno raccontato di essere stati cacciati da un casale inabitato che si trova nella zona tra Matierno e Fratte, senza che venisse offerta loro ospitalità in uno dei centri che si occupano di queste persone. Tra questi c’è una donna operata di recente di tumore all’utero ed un uomo, malato terminale a causa di una patologia che coinvolge il fegato, da poco dimesso dall’ospedale Da Procida.
È evidente che queste persone, forse più delle altre avevano bisogno di uno stallo, e invece sono costretti a stare su una panchina, all’aperto anche in piena notte. Non è una situazione degna di una città civile. Le persone sgomberate sono tre donne e tre uomini, tutti stranieri che anche in queste ore sono per strada dove si arrangiano con i pochissimi mezzi di fortuna che hanno.
A nessuno di loro denuncia ancora Braca – è stato proposto un ricovero di emergenza alternativo. Noi abbiamo potuto portare solo abiti caldi e coperte perché nella nostra città si discute di dove mettere gattili e canili ma gli umanili non interessano a nessuno dei nostri amministratori. Perché il povero sporco e lacero non fa audience. È vero che non possiamo accogliere tutti ma tra tutti e nessuno, in mezzo c’è qualcuno.
A preoccupare i volontari dell’associazione sono principalmente le condizioni di salute di due delle sei persone sgomberate nelle ultime ore che non è escluso possano aver tentato di far ritorno nell’area abbandonata dove si erano accampati ormai da tempo. Per il presidente dell’associazione Venite Libenter, però, il problema è più generale e riguarda più strettamente la capacità della città di Salerno e delle persone preposte ad occuparsene, di accogliere coloro che non hanno una dimora.
Non credo che si possa dire che Salerno è una città che sa aprire le porte ed accogliere chi evidentemente ne ha bisogno spiega Braca -. Questo è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno dimostrato che c’è una precisa politica di allontanamento dalla città di queste persone. Le associazioni provano a rispondere alle emergenze come possono ma occorre avere un progetto che sia più ampio ed articolato, a maggior ragione visto l’approssimarsi dell’inverno. Da mesi aggiunge segnalo al Comune di Salerno che c’è un’intera famiglia di salernitani che vive, nei pressi del confine con Pontecagnano, nella più assoluta indigenza. Dormono per strada, si lavano in un fiume. E non si riesce a far nulla per dar loro una soluzione che non sia quella della strada. È una situazione insostenibile che non ci fa onore.