SALERNO. L’analisi effettuata dalla Commissione Trasparenza ha mostrato che:
- Dai lavori della Commissione Trasparenza emerge che non sarebbero mai state eseguite le verifiche strutturali per la sicurezza del viadotto Gatto;
- Il Codacons chiede al Prefetto di Salerno la chiusura al transito: «Siamo in tempo per evitare il peggio;
Dal comunicato possiamo apprendere queste parole: «Quello che apprendiamo dalla stampa in questi giorni sul viadotto Gatto è di una gravità eccezionale: stando alle ultime dichiarazioni del capo del settore Lavori Pubblici del Comune di Salerno, l’Ingegner Micillo, una verifica strutturale del Viadotto Gatto non sarebbe mai stata fatta e, sebbene il Comune non ne abbia i mezzi, il capo del settore Lavori Pubblici del Comune di Salerno la definisce urgente e necessaria. Come ricostruito da molte testate locali, in effetti, in quarant’anni di esistenza non sarebbe mai stato sottoposto ad una reale verifica strutturale, essendo stati nel 2005 affidati all’impresa IRES lavori di questo genere che però non furono mai conclusi e riguardarono solo la parte iniziale del Viadotto, quello preesistente»
L’avvocato Matteo Marchetti, vice-segretario nazionale del Codacons, interviene nella vicenda: «Le dichiarazioni dell’Ingegnere Micillo in merito sono un esempio di onestà e trasparenza ma sono anche allarmanti: è il momento di agire tempestivamente e il CODACONS oltre ad un esposto denuncia in Procura, domanderà al Prefetto la chiusura del Viadotto al transito dei veicoli FINO A QUANDO NON SARA’ EFFETTUATA LA SUA VERIFICA STRUTTURALE. Abbiamo avuto tragiche esperienze in altre città italiane e certamente non possiamo far guadagnare alla città di Salerno un altro triste primato sulla pelle dei cittadini».
Come in altre situazioni, anche per il Viadotto Gatto ci sono segnali d’allarme inascoltati: le vibrazioni causate dal traforo Porta-Ovest hanno lesionato la struttura; queste, in più, pongono un serio problema idrogeologico per l’intera zona circostante. Un’amministrazione attenta non dovrebbe indulgere in così gravi ed evidenti inadempienze, schermandosi oltretutto con ingiustificabili scuse. Quel che più preoccupa è che tale mancanza è solo la più evidente di una gestione lacunosa e insoddisfacente della cosa pubblica – continua l’avvocato Marchetti – perché è il risultato di una più generale mancanza di programmazione per la manutenzione di strutture complesse.»