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Stop all’obbligo di dimora: Nino Savastano può tornare in Regione

Torna in Regione Campania il consigliere Nino Savastano. L’ex assessore del Comune di Salerno potrà tornare a svolgere il suo ruolo in seguito al provvedimento di revoca dell’obbligo di dimora come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Scandalo coop, il consigliere Nino Savastano torna in Regione Campania

Dopo aver emesso l’ordinanza di accoglimento sulla inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, il collegio della seconda sezione penale ha concesso la completa libertà a Savastano, inviando gli atti agli uffici amministrativi di palazzo Santa Lucia per la sua reimmissione in Consiglio. Già a luglio, il consigliere regionale aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari dopo nove mesi e mezzo. Il consigliere, fino ad ora, non poteva viaggiare da Salerno a Napoli in virtù della restrizione dell’obbligo di dimora. Nel pomeriggio di mercoledì 12 ottobre, la cancelleria del tribunale ha inviato a Napoli gli atti relativi alla nuova condizione giuridica del politico

Inchiesta cooperative Salerno: stop alle intercettazioni

Stop all’utilizzo delle intercettazioni nell’inchiesta sul sistema delle cooperative Salerno. Una svolta nel processo a Vittorio Zoccola e Nino Savastano, accusati di corruzione politica relativamente alle gare delle cooperative sociali presso il Comune di Salerno e ai consensi elettorali alle ultime regionali.

Dopo nove udienze, nella giornata di ieri – giovedì 6 ottobre – i giudici della Corte d’Appello hanno emesso l’ordinanza con la quale accolgono la richiesta di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. La richiesta sulle altre intercettazioni captate al dirigente del settore Ambiente Luca Caselli e che rientrano negli atti del processo, invece, è stata accolta solo parzialmente. Dunque, verranno utilizzate solo quelle autorizzate.

Il difensivo del politico commenta soddisfatto: “Il tribunale ha affrontato in maniera molto rigorosa una questione di diritto complessa ma ora ci attende una processo altrettanto complesso. Resta salda la nostra fiducia nell’operato della magistratura”.

I pizzini destinati a De Luca

Il processo alle coop sociali, che vede per ora al banco degli imputati l’imprenditore Fiorenzo (detto Vittorio) Zoccola e il politico Nino Savastano entra nel vivo e, nell’udienza di ieri, vengono fuori anche alcuni dettagli sull’indagine che ha travolto il governatore Vincenzo De Luca, destinatario a novembre scorso di un avviso di garanzia proprio per corruzione politica.

Il lavoro degli inquirenti sarebbe ora concentrato sui pizzini trovati nella sede di 3SS, la coop di riferimento di Zoccola, e destinati al presidente della Regione; sulle tessere elettorali «vendute» da una serie di persone i cui nomi e cognomi compaiono su quei memorandum; infine sulle opere richieste dall’imprenditore al politico, ex sindaco di Salerno.

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