SALERNO. Sessanta giorni di tempo per ripristinare gli equilibri di bilancio (del 2012) e diffida all’organo di revisione dei conti alla compilazione e all’invio dei dati relativi all’esercizio finanziario 2013, nonché ad un’attenta vigilanza dei conti comunali. La Corte dei Conti ha posto il suo ultimatum all’amministrazione comunale di Salerno. Da rifare c’è il consuntivo 2012, passato sotto l’attenta lente d’ingrandimento dei giudici contabili.Per la Corte il rischio di “deficitarietà strutturale” sarebbe già evidente. Il Comune, infatti, non sarebbe in grado di garantire il pareggio di bilancio con entrate proprie, bensì con proventi straordinari. Ciò minerebbe la struttura dei successivi esercizi finanziari.
Tra società e residui l’amministrazione comunale, in pratica, dovrebbe accantonare una cospicua somma di denaro (si parla di diversi milioni di euro) per mettere in sicurezza gli esercizi finanziari futuri dell’ente, e quindi le casse comunali.
La soluzione prospettata dal sindaco è aumentare le “base imponibile dei tributi”. Insomma le aliquote di Tarsu, Ici e dell’Imu. Nonché implementare le attività di recupero, con l’indizione di una “gara per l’affidamento della riscossione coattiva”.
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