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Salerno, detenuto ricoverato al Ruggi evade nella notte: subito riacciuffato dalla Penitenziaria

Un detenuto evade dall‘ospedale Ruggi, ma viene subito riacciuffato. È stato prontamente catturato, nell’ambito di una attività di polizia giudiziaria che ha visto coinvolti gli uomini della Polizia Penitenziaria, il detenuto straniero che era evaso in nottata dall’Ospedale Ruggi dove ricoverato.
“Brillante è stata l’operazione di servizio che ha portato alla cattura dell’evaso”, evidenzia Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria del SAPPE. “Ma quel che è successo è gravissimo e le cause vanno individuate anche in palesi criticità che il Sindacato denuncia da tempo. Questa notte, un detenuto iracheno A. G. di 27 anni, ristretto nella Casa Circondariale di Salerno, è evaso dal Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Leonardo.

Salerno, detenuto evade dall’ospedale Ruggi

Verso l’una di notte, il detenuto, ricoverato per una sospetta frattura al braccio, ha proditoriamente aggredito i componenti della scorta e grazie alla sua particolare prestanza fisica riusciva ad allontanarsi e a far perdere le proprie tracce: uno degli agenti rimaneva ferito. Il personale operante immediatamente ha dato l’allarme alle altre Forze dell’Ordine e subito sono iniziate le ricerche. L’evaso veniva rintracciato in una strada limitrofa all’ospedale ed arrestato dagli agenti della Polizia Penitenziaria, coadiuvati dagli agenti della Squadra Mobile.

Ancora una volta dobbiamo registrare un evento critico che dimostra le condizioni estreme in cui operiamo ma nello stesso tempo la alta capacità professionale messa in campo dalla Polizia Penitenziaria. Il SAPPE Campania esprime il proprio compiacimento per l’arresto dell’evaso e vicinanza al collega contuso durante l’evasione”.

Il plauso del Sappe

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, crede “sia davvero giunta l’ora di affidare al Corpo di Polizia Penitenziaria gli uomini ed i mezzi necessari per assicurare il controllo dei soggetti detenuti ammessi a misure alternative, area penale esterna, permessi premio: parliamo, complessivamente, di più di 11omila persone coinvolte nell’esecuzione della pena in Italia. La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli e non può essere messa in condizione di difficoltà se non si assumono gli Agenti di Polizia Penitenziaria”.

E aggiunge: “Quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri, che vede sempre maggiori ricorsi a visite in strutture Ospedaliere esterne nonostante buona parte delle carceri abbiano Centri diagnostici terapeutici (CDT) ed infermerie all’altezza con personale medico e paramedico adeguato. E’ grave che il personale impegnato nelle ricerche non abbia potuto disporre del prezioso ausilio delle Centrali Operative Regionali che sono state assurdamente soppresse, sempre nella logica di depotenziare un Corpo di Polizia dello Stato quale è la Polizia Penitenziaria, per ridurre la nostra Istituzione  ad unità di supporto ai detenuti e alle politiche trattamentali secondo le indicazioni del Garante dei detenuti. Basta! Riteniamo che sia necessario rivedere il sistema sanitario: a nostro avviso riteniamo una certa facilità d’invio di detenuti verso le strutture sanitarie pubbliche. Troppi casi di invio in codice rosso poi ritenuti non di carattere d’urgenza”.

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