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Salerno, Fonderie Pisano: analisi choc. Trovati zinco e selenio nel sangue oltre la media

SALERNO. L’obiettivo è quello di fare «un’operazione verità» che sia «a tutela innanzitutto della salute dei cittadini». Non servono troppi giri di parole al presidente della Regione nell’annunciare i risultati parziali dello studio Spes condotto su un campione di 400 persone che vivono nei dintorni delle Fonderie Pisano. E Vincenzo De Luca, al cospetto del comitato Salute e vita, è chiaro: nel sangue analizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno si registra «una presenza sopra la media di zinco e selenio».

Il sindaco Napoli

Come racconta Il Mattino, tanto che il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, si dice pronto ad «assumere con urgenza tutti i provvedimenti necessari a salvaguardare la salute dei cittadini». È questo il dato principale emerso, ieri pomeriggio, nel corso dell’incontro tenutosi a palazzo Santa Lucia tra il governatore campano e i rappresentanti del comitato di Fratte. Al centro del vertice presenti anche il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, il direttore dell’Istituto zooprofilattico Antonio Limone, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e l’assessore comunale all’ambiente Angelo Caramanno – le questioni relative all’opificio di via dei Greci.

«Abbiamo deciso le parole di De Luca di mettere un punto fermo su questa vicenda che non può essere trascinata oltre». Da qui la volontà di fare chiarezza, una volta per tutte, sul nodo fondamentale della vicenda, ovvero l’eventuale incidenza dell’opificio sulla salute dei cittadini: «Come Regione abbiamo deciso nei mesi scorsi l’avvio dell’indagine Spes nell’area della Valle dell’Irno, a cura dell’Istituto zooprofilattico e dell’Istituto superiore di Sanità, proprio con l’obiettivo di avere e dare serenità e certezze.

Il lavoro è pienamente in corso ed è quasi concluso aggiunge il presidente – Si può già dire che siamo in presenza, grazie ai 400 prelievi di sangue effettuati a campione, di una presenza sopra la media di zinco e selenio». L’indagine Spes è uno studio di biomonitoraggio che si propone di quantificare direttamente in un ampio campione di popolazione, ben 4200 campani dei quali 400 residenti nella Valle dell’Irno, l’effetto dell’esposizione ambientale.

«Uno studio rigoroso», precisa De Luca, fatto di indagini relative alla qualità dell’aria, del terreno profondo e di superficie, delle acque. Ma, soprattutto, quanto alla Valle dell’Irno, fatto di un’indagine epidemiologica su persone che vivono nell’area circostante alle Fonderie Pisano. 400 residenti scelti in maniera del tutto casuale e sottoposti, tra l’altro, a un prelievo di sangue con l’obiettivo di verificare eventuali incidenze sul corpo umano dell’inquinamento atmosferico della zona.

Insomma, salvo sostanziali novità, gli uffici potrebbero negare la Via ai Pisano. Decisione che porterebbe alla chiusura dello stabilimento. Da qui le parole di De Luca per i lavoratori: «Contestualmente conclude il presidente della Regione – occorre attivarsi a tutela dei lavoratori dell’impianto. Ci sono tutte le possibilità per garantire il lavoro in condizioni di tutela per tutti».

Parole forti, quelle pronunciate dal governatore, alle quali segue una reazione altrettanto decisa del sindaco Napoli: «Il Comune di Salerno condivide e sostiene con forza l’impegno del presidente De Luca per la soluzione dell’annosa vicenda, a partire in primo luogo dalla tutela della salute pubblica e dell’ambiente. A tal proposito siamo pronti, una volta completate le indagini sanitarie disposte dalla Regione Campania, ad assumere con urgenza tutti i provvedimenti necessari a salvaguardare la salute dei cittadini».

Il primo cittadino non lo esplicita, ma il riferimento potrebbe essere alla tanto invocata ordinanza di chiusura della fabbrica. Napoli, tuttavia, non dimentica i lavoratori: «In coerenza con le iniziative assunte in passato, il Comune di Salerno è pronto a tutto quanto necessario per il prosieguo dell’attività produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali. Salute, produzione e occupazione possono procedere congiuntamente».

«Amarezza» più che soddisfazione, invece, caratterizza la reazione del comitato Salute e vita rispetto a quanto emerso nell’incontro. «Sentire le parole del dottor Limone per me è stata una pugnalata», dice Anna Risi. Alla madre di Antonella, studentessa scomparsa a 19 anni per una leucemia mieloide acuta, fa eco Lorenzo Forte: «Dobbiamo rilevare, alla luce dei risultati parziali dello screening, che avevamo ragione. Le ragioni fondanti del comitato Salute e vita, nato nel 2004 con Franco Calce, poi morto di cancro a via della Partecipazione, erano valide». La battaglia, dunque, non finisce: «Attendiamo la fine del procedimento e la chiusura della fabbrica continua Forte – ma non ci fermeremo fino a quando non saranno accertate tutte le responsabilità degli enti e della proprietà Pisano e, soprattutto, fino a quando l’area su cui oggi sorgono le fonderie non sarà bonificata».

Fonte: Il Mattino

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