SALERNO. Dopo le notizie degli ultimi giorni arriva l’ultima svolta sul destino delle Fonderie Pisano.
La Regione Campania ha, infatti, disposto l’interruzione dell’attività produttiva, consentendo esclusivamente le indispensabili operazioni di messa in sicurezza degli impianti.
Interruzione attività produttiva delle Fonderie Pisano: le parole del presidente
Questo è quanto ha dichiarato il presidente delle Fonderie Mario Pisano: “la tesi delle Autorità Competenti è che proprio in seguito al parere negativo sulla Via-Vi (parere pregiudizievole per i nuovi impianti e per gli incrementi di quelli esistenti) si è dovuto procedere all’archiviazione del riesame del nostro progetto di miglioramento delle perfomance ambientali ed al ritiro dell’Autorizzazione ottenuta nel 2012, sebbene siano stati sempre rispettati i valori stabiliti dalla normativa europea e nazionale.
Il resoconto
Tale risposta è giunta solo 18 mesi dopo avere presentato il nostro progetto di miglioramento dell’impatto ambientale, che non si è potuto realizzare in quanto non autorizzato.
Nello stesso tempo, questa situazione ha provocato una serie di osservazioni da parte degli Organi di Controllo proprio perché i sopra citati interventi non erano stati messi rapidamente in atto.
In pratica – ha aggiunto – ci è stata imposta una procedura non dovuta di fronte alla presentazione di un progetto di miglioramento elaborato da eminenti professionisti apprezzati a livello nazionale ed europeo e finalizzato alla permanenza provvisoria nel sito di Fratte, in attesa della nuova localizzazione di un impianto produttivo all’avanguardia tecnologicamente e con livelli di impatto ambientale molto al di sotto di quanto previsto dalla normativa attuale italiana ed europea.
Ciò nonostante, anche in sede di confronto sulla Via-Vi è stata offerta la massima disponibilità per ogni intervento tecnico ritenuto opportuno dalle Autorità Competenti come dimostrano le nostre note documentali.
Per tutta risposta ci è stato notificato prima il parere negativo all’istanza Via-Vi e successivamente il decreto di revoca dell’Aia, non tenendo in nessun conto il nostro atteggiamento pienamente collaborativo che si è sempre posto tre soli obiettivi: procedere all’implementazione di ogni intervento in grado di diminuire l’inevitabile impatto ambientale sempre entro il perimetro dei parametri di legge; garantire gli attuali livelli occupazionali e consentire la necessaria continuità produttiva nelle more della nuova localizzazione dello stabilimento.
Il paradosso evidenziato da Mario Pisano
È paradossale che mentre ci apprestavamo a partecipare ad un bando pubblico riferito al territorio regionale relativo agli insediamenti in aree industriali, ci ritroviamo con l’impossibilità di continuare la nostra produzione. Rispetteremo ovviamente la decisione della Regione e abbiamo già spento i forni ed inizieremo a mettere in sicurezza gli impianti con il rammarico che non produrranno più opportunità di lavoro nel nostro territorio.
Naturalmente, come prevede la normativa vigente, valuteremo con attenzione in queste ore la proposizione del ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale.
In questo momento il pensiero non può non andare principalmente alle maestranze.
Nelle prossime ore avvieremo contatti con gli Enti competenti e le organizzazioni sindacali per verificare i percorsi attivabili in relazione agli ammortizzatori sociali ai quali è possibile fare ricorso.