SALERNO. Chiarezza sulla delocalizzazione delle fonderie Pisano. A chiederla è Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal provinciale. «Pare passata un’eternità dall’ultima campagna elettorale per le Amministrative di Salerno quando, meno di un anno fa, tutti si riempivano la bocca con la parola delocalizzazione. Da allora però tutto si è fermato, nonostante tutti sappiano che l’attività della fonderia siano incompatibili con il territorio su cui sono ubicate. Non si può più attendere. Devono essere prese le decisioni che consentono all’azienda di essere accompagnata di spostare l’impianto su un altro terreno».
Per Vicinanza, dunque, nemmeno i contratti di solidarietà firmati da qualche giorno non possono essere una giustificazione. «Prima o poi l’assistenzialismo terminerà e il problema si riproporrà. Apprezziamo l’impegno delle istituzioni, ma i posti di lavoro vanno tutelati creando le condizioni che non portino all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Serve massima responsabilità sugli obblighi in tema di tutela dell’ambiente e sulla salute dei cittadini», ha ribadito Vicinanza.
Dunque, per il sindacalista della Cisal, tutto va risolto velocemente. «Dall’elezione del nuovo consiglio comunale di Salerno si è perso un altro anno. Tutti, intanto, sanno che per trasferire le attività in un nuovo stabilimento servono non meno di 24 mesi. Di cronoprogramma non si vede nemmeno l’ombra e i residenti restano con i soliti problemi. Serve mantenere alta la vigilanza sulla delocalizzazione e non si deve mai più morire di inquinamento”. Infine, un invito alle istituzioni. “Speriamo che i nostri politici sappiano ascoltare tutti i protagonisti della vicenda. Nessuno sfrutti le disgrazie degli altri».