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Salerno, gioia ed emozione per San Matteo: dalla marcia della pace ai fuochi d’artificio

San Matteo (Foto Francesco Pecoraro)

Il 21 settembre, Salerno ha vissuto un giorno speciale all’insegna della devozione e dell’identità locale, unendo fede e tradizione in occasione della festa di San Matteo, patrono della città. Mentre l’attenzione di molti è divisa tra la celebrazione religiosa e la partita della Salernitana, lo spirito di “salernitanità” pervade le strade, grazie all’impegno della comunità, sotto la guida del parroco del Duomo, don Felice Moliterno, e dell’arcivescovo Andrea Bellandi.

Salerno, il bilancio della festa di San Matteo

La giornata inizia con una novità significativa: la marcia della pace, un ritorno alle origini storiche della processione, quando San Matteo veniva scortato dall’esercito. Quest’anno, invece, tamburi e percussioni del gruppo “PercussionAmo”, proveniente da tutta la provincia, hanno accompagnato i portatori in un ritmo che ha rievocato un’antica tradizione, prima dell’introduzione degli strumenti a fiato nelle bande musicali. Il parroco ha voluto dare al corteo un carattere semplice e solenne, in armonia con il senso della festa.

Alle 18:15, le statue dei santi escono dalla cattedrale in fila: San Matteo, i tre martiri Gaio, Ante e Fortunato, San Gregorio e San Giuseppe, tutti decorati con composizioni floreali curate da Gianluca Apicella. Non c’è un tema prestabilito, ma ogni santo è adornato con fiori che richiamano i colori simbolici della città: rose rosse e fiori bianchi per San Matteo, giallo e bianco per i martiri, e toni più accesi per gli altri santi. La semplicità, come richiesto dal parroco, è stata il filo conduttore, con una particolare menzione per San Matteo, ornato con migliaia di rose rosse e una cascata di orchidee bianche.

La ‘passeggiata’ dei Santi in città

Il percorso della processione resta invariato, attraversando piazza Portanova e Corso Vittorio Emanuele, con una grande partecipazione di fedeli. Un momento particolarmente toccante si svolge in piazza Dante, dove, di fronte al mare al tramonto, monsignor Bellandi eleva una preghiera per tutti coloro che solcano il mare, auspicando pace e salvezza per chi fugge dalla propria terra.

Uno dei punti più simbolici della celebrazione è l’arrivo della statua di San Matteo nel cortile di Palazzo di Città, senza le luci che lo avevano decorato l’anno precedente, ma con una compostezza che invita alla riflessione. San Matteo osserva San Matteo, un’immagine potente che sembra vegliare quotidianamente sulla vita politica e sociale della città. Tra i presenti al rito, molte figure di spicco della politica locale, tra cui il sindaco Vincenzo Napoli, il presidente della provincia Franco Alfieri, numerosi assessori e consiglieri comunali, nonché rappresentanti delle istituzioni come il prefetto Francesco Esposito e il questore Giancarlo Conticchio.

La portatrice

Un momento di particolare emozione è rappresentato dalla giovane Noemi Memoli, unica portatrice donna sotto la statua di San Fortunato, che, nonostante la sua giovane età di 16 anni, è già alla sua seconda esperienza come portatrice, spinta dalla passione e dall’amore per questa tradizione che ha sempre sentito sua.

A Largo Campo, la tradizione si rinnova con un toccante omaggio: una pioggia di petali di fiori e coriandoli accoglie San Matteo mentre “saluta” il cuore storico della città. La processione si conclude con la corsa finale lungo le scale della cattedrale e la benedizione di monsignor Bellandi, che, affiancato dal vicario generale don Alfonso Raimo, ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile la celebrazione. A mezzanotte, poi, l’atteso spettacolo di fuochi d’artificio a far calare il sipario sulla giornata.

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