SALERNO. Dopo la decisione della Provincia di vendere le quote dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi anche il Comune di Salerno opta per la dismissione delle quote, diversamente dai Comuni di Bellizzi e Pontecagnano che hanno deciso di entrare a far parte del Cda.
Intanto, le sorti dell’aeroporto sono sempre più in bilico, nonostante le parole rassicuranti del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. In effetti, sono i fatti che contano e lo scalo salernitano è ormai chiuso 4 giorni su 7.
E, proprio nelle scorse settimane, la Cisl Salerno aveva lanciato un monito alla politica locale affinché si impegni in modo da portare la firma del Ministero dell’Economia per l’approvazione del progetto di potenziamento infrastrutturale, l’allungamento della pista e l’adeguamento dell’aerostazione, entro il termine ultimo del 30 aprile. Il consorzio di gestione, proprio nei giorni scorsi, aveva deliberato un aumento di capitale per consentire allo scalo di poter sostenere i lavori per l’adeguamento, che dovrebbero essere cantierati nel mese d’agosto, per evitare di perdere quindi i 42 milioni di euro derivanti dal finanziamento accordato attraverso il decreto Sblocca Italia.
Intanto, il deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli auspica nello sblocco della concessione definitiva per rendere più celere la privatizzazione dello scalo.
Per il deputato non si starebbe facendo abbastanza per il secondo scalo campano dopo Napoli Capodichino, inserito nel piano nazionale. Rivolgendosi direttamente al premier Renzi l’accusa è che, se da una parte è stata promessa una pioggia di milioni per l’allungamento della pista, dall’altra è assurdo che non ci si muova in tempo per ottenere la concessione definitiva, condannando, di fatto, Salerno alla marginalità. Secondo Cirielli ci sarebbero vere e proprie “lobby romane” intenzionate a potenziare lo scalo di Napoli a discapito di quello salernitano .
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Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno