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Salerno non è una città adatta per i ciclisti, 28 incidenti all’anno con 22 centimetri di piste ciclabili ogni 100 abitanti: solo L’Aquila e Vibo Valentia fanno peggio

Strage di ciclisti sulle strade italiane, l'ultima vittima è una donna di 48 anni

Foto di repertorio

Salerno non è una città adatta per i ciclisti: una media di 28 incidenti in bici all’anno. Solo 22 centimetri di piste ciclabili ogni 100 abitanti: solo L’Aquila e Vibo Valentia fanno peggio. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Salerno non è adatta per i ciclisti, 28 incidenti in bici all’anno

Ogni anno, si registrano in media 28 ciclisti coinvolti in incidenti. Questo è quanto emerge dal dossier sulla sicurezza stradale per chi utilizza la bicicletta, un vero e proprio simbolo della mobilità sostenibile. Tuttavia, chi si sposta in città è costantemente a rischio. Il Lungomare risulta essere la strada più pericolosa, con 16 incidenti che hanno coinvolto ciclisti negli ultimi tre anni. Seguono via Croce e il Viadotto Gatto, con 14 episodi di investimento su entrambe le strade. Questi dati provengono dal dossier del Mattino, basato sulle statistiche di infortunistica stradale della polizia municipale. Tra il 2022 e gennaio 2025, sono stati 85 i ciclisti investiti che hanno subito lesioni con prognosi variabile tra i 3 e i 15 giorni, necessitando di ricovero in ospedale.

«Salerno non è una città adatta per chi si muove in bicicletta: è un vero peccato, considerando che abbiamo il clima migliore d’Italia e un paesaggio favorevole»: così si esprime Paolo Longo, leader della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) sezione di Salerno. Longo manifesta il suo «dolore» e la sua «grande amarezza» per la morte del biker 49enne, investito da un’ecoballa di rifiuti staccatasi da un mezzo pesante sabato mattina in via Fra’ Generoso. «Quello che è accaduto, afferma Longo, responsabile locale della Fiab, non deve essere considerato solo un tragico incidente o una fatalità. Non si può accettare l’idea che i ciclisti si trovassero nel posto sbagliato al momento sbagliato: c’è un serio problema di sicurezza su quel percorso.»

Lo scenario

La strada di via Fra’ Generoso, insieme a via Croce e al Viadotto Gatto, rappresenta i punti di accesso e uscita più critici della città. Tornando al dossier del Mattino sulla sicurezza stradale, si registrano 2.150 incidenti avvenuti in città tra il 2022 e il 2024. Di questi, 85 hanno coinvolto ciclisti. Nel 2022, il numero di ciclisti investiti tra Lungomare, centro e zona est del capoluogo è stato di 26, secondo quanto riportato dal comando di polizia locale. Nel 2023, i dati mostrano un incremento: i ciclisti investiti e feriti salgono a 28. Nel 2024 si raggiunge un picco: su 758 incidenti registrati, 31 hanno coinvolto ciclisti. In totale, il 3,95% degli incidenti in città colpisce i ciclisti.

«Oltre alla tragedia di sabato, Longo della Fiab sottolinea che a Salerno esiste da anni un problema di sicurezza. Stiamo evidenziando questa situazione, che è la ragione per cui la città non è adatta alla mobilità ciclistica. Molti cittadini che potrebbero utilizzare la bicicletta si sentono scoraggiati e spaventati. C’è un potenziale di persone interessate a praticare la mobilità in bicicletta, ma di fronte alle problematiche di sicurezza, si tirano indietro. La questione della sicurezza è strettamente legata alla mancanza di piste ciclabili: Salerno, insieme a Napoli e Avellino, è tra le ultime in classifica. È un vero peccato, considerando che nel sud abbiamo un clima ideale per andare in bicicletta tutto l’anno.»

Aggiunge: «Quattro anni fa abbiamo presentato all’amministrazione comunale diverse proposte tecniche per affrontare il problema dell’accesso alla città da nord, provenendo da Vietri. I ciclisti che arrivano dalla costiera amalfitana verso Salerno si trovano di fronte a un incrocio che li costringe a utilizzare il viadotto Gatto, che è estremamente pericoloso. Consigliamo ai nostri soci di evitare di percorrere il viadotto, soprattutto con i camion che lo attraversano a grande velocità». Longo sottolinea l’urgenza di trovare soluzioni per garantire la sicurezza dei ciclisti nel breve tratto di via Croce fino a via Sabatini. «Da anni assistiamo passivamente a questa situazione, senza che nessuno si impegni a risolvere il problema, il che evidenzia ulteriormente la scarsa attenzione dell’Amministrazione nei confronti della mobilità ciclistica».

I numeri

Con soli 22 centimetri di piste ciclabili ogni 100 abitanti, Salerno si posiziona al terzultimo posto in Italia per quanto riguarda le infrastrutture dedicate alla mobilità sostenibile. Solo L’Aquila (20 centimetri) e Vibo Valentia (12 centimetri) fanno peggio. Questo è quanto emerge dal nono rapporto dell’Osservatorio Focus2r, promosso da Confindustria Ancma e Legambiente. Il documento non risparmia critiche: ci sono pochi stalli per biciclette (solo 10 in stazione, rispetto ai 1.500 di Bologna e Milano), le corsie ciclabili sono insufficienti e l’accesso ai mezzi pubblici con le biciclette è quasi impossibile. Questo dato è in contrasto con la media nazionale, dove nel 63,3% dei capoluoghi è consentito trasportare le biciclette su bus e treni. Il rapporto evidenzia che in Italia il 64,7% degli spostamenti avviene ancora in auto, mentre la mobilità sostenibile, che comprende bici, camminate e mezzi pubblici, si attesta al 31,1%.

«È necessario adottare politiche che pongano le persone al centro delle città, piuttosto che le automobili», avverte l’Osservatorio, mentre a Salerno le biciclette continuano a rimanere in secondo piano. Inoltre, sottolinea: «Quattro anni fa abbiamo presentato all’amministrazione comunale una serie di proposte tecniche per affrontare il problema dell’accesso alla città da nord, provenendo da Vietri. I ciclisti che arrivano dalla costiera amalfitana si trovano di fronte a un incrocio che li costringe a utilizzare il viadotto Gatto, che è estremamente pericoloso. Consigliamo ai nostri soci di evitare di percorrere il viadotto a causa dei camion che lo attraversano a grande velocità». Longo dichiara: «È urgente trovare soluzioni per garantire la sicurezza dei ciclisti nel breve tratto di via Croce fino a via Sabatini. Da anni assistiamo passivamente a questa situazione, senza che nessuno si impegni a risolvere il problema, il che evidenzia ulteriormente la scarsa attenzione dell’Amministrazione nei confronti della mobilità ciclistica».

Un dato che si discosta dalla media nazionale, dove il 63,3% dei capoluoghi consente il trasporto delle biciclette su bus e treni. Il rapporto evidenzia che in Italia il 64,7% degli spostamenti avviene ancora in auto, mentre la mobilità sostenibile, che comprende bici, camminate e mezzi pubblici, si attesta al 31,1%. «È necessario adottare politiche che mettano le persone al centro delle città, non le automobili», avverte l’Osservatorio, e a Salerno, al momento, le biciclette continuano a rimanere ferme.

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