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Salerno, inquinamento acustico: dati-choc di Legambiente

SALERNO. In quattro punti su cinque, a Salerno, il rumore raggiunge livelli ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge. I risultati del monitoraggio di Legambiente sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa, sul Treno Verde, da Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente, Manuela Cardarelli, portavoce del Treno Verde, Luca Cascone, presidente Commissione Trasporti della Regione Campania, Alessandro Tullio, direttore Divisione Trasporto regionale Trenitalia Campania, Elisa Macciocchi, presidente del Circolo Legambiente Salerno, Modestino Ferraro, responsabile Ingegneria Direzione Territoriale Produzione Rfi di Napoli e Francesca Ferro, direttrice del Circolo Legambiente Pontecagnano.

Le misurazioni

 

 

 

Nei cinque punti individuati nel capoluogo sono state eseguite, nelle giornate del 9 e 10 marzo, misurazioni di un’ora di polveri sottili e di rumore (Corso Cavour, all’altezza di Piazza Mazzini, via Posidonia all’incrocio con via Martiri Ungheresi, Largo Conforti Abate, via dei Greci 144, all’altezza della zona industriale dove sorgono le fonderie, via del Carmine, all’altezza via Piave). Le misurazioni del rumore eseguite dai tecnici di Legambiente hanno superato i limiti previsti dal piano di zonizzazione acustico della città.

I valori più alti

 

In particolare, nella strada nei pressi di una scuola in Largo Conforti Abate, il rumore immesso dalle diverse sorgenti cittadine ha raggiunto un LAeq (l’unità di misura equivalente per le misurazioni ambientali) di 59,3db contro i 50db come limite normativo per zone che ricadono nella prima classe (aree particolarmente protette come, appunto, le scuole).

Male anche gli altri punti dove il LAeq ha raggiunto i 66,2 db in corso Giuseppe Garibaldi all’altezza di Piazza Mazzini (contro un limite di 65db), 56,2db in via Posidonia all’incrocio con via Martiri Ungheresi, nella porzione sud della città (contro i 50db previsti per le “aree particolarmente protette” della classe i di zonizzazione acustica) e 59,3db in Largo Conforti Abate (limite previsto 50db).

Pari a 68,8db, appena entro il limite di legge, il punto monitorato in via dei Greci, all’altezza della zona industriale dove sorgono le fonderie (limite previsto nelle aree prevalentemente industriali di 70db). Infine supera i limiti di legge anche il punto di via del Carmine, all’altezza di via Piave, dove i decibel hanno raggiunto i 68,7db contro un limite di 50db previsto dalla zonizzazione.

I valori più bassi

 

Bassi i valori di polveri sottili registrati nelle misurazioni di un’ora eseguite in alcuni punti strategici della città e nelle misurazioni di 10 minuti eseguite nelle vie secondarie. Novità di quest’anno è la misurazione dell’inquinamento indoor con l’analisi di alcuni inquinanti che determinano la buona o la cattiva qualità dell’aria in un ambiente chiuso, come a scuola, a casa, al lavoro.

A Salerno il monitoraggio è stato eseguito nel Convitto Nazionale “Torquato Tasso”. Per esigenze di risparmio energetico si tende a sigillare gli ambienti che, di conseguenza, tendono ad arricchirsi di composti inquinanti emessi da materiali, persone e prodotti. Il monitoraggio indoor svolto dai tecnici di Legambiente, col supporto dell’Università Iuav di Venezia, è stato eseguito il 9 e 10 marzo.

Le dichiarazioni

«Dalle misurazioni eseguite – spiega il professore Luigi Schibuola dell’Università Iuav di Venezia – risulta un’efficace ventilazione dell’aula monitorata, grazie anche all’apertura delle finestre, e certamente facilitata dal bel tempo trovato. La concentrazione di CO₂ si colloca sempre nell’intervallo del pieno benessere, con valori spesso solo immediatamente superiori alla concentrazione di CO₂ nell’ambiente esterno».

Sulla questione interviene anche la presidente del Circolo Legambiente Salerno Elisa Macciocchi: «Di fronte allo smog e all’inquinamento acustico è necessario adottare innanzitutto misure preventive prima che soluzioni emergenziali. Una “domenica ecologica” all’anno non è sufficiente a combattere l’inquinamento atmosferico ed acustico ma servono misure radicali e una volontà politica forte per metterle in campo. Uno dei nodi principali da affrontare è il trasporto a livello urbano ed extra urbano. Prioritario è mettere finalmente mano a nuove politiche di mobilità incentrate su uno svecchiamento del parco autobus puntando su mezzi a metano, su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa (dalle biciclette al car sharing, dal trasporto pendolare su ferro alla promozione della mobilità elettrica), zone 30. Occorre insomma ripensare il modo di vivere le nostre città per una mobilità verso “zero emissioni”».

I dati della Campania

L’emergenza smog che si è manifestata nel 2016 in Italia non è stata sicuramente un’eccezione, a evidenziarlo c’è l’andamento dei superamenti di PM10 nel corso degli ultimi anni.

Confrontando il periodo dal 2009 al 2015, emerge che nei sette anni le città coinvolte siano prevalentemente sempre le stesse.

In Campania, Benevento e Napoli risultano tra le città che hanno superato il limite 7 anni su 7, Avellino ha superato il limite 6 anni su 7 mentre Caserta e Salerno hanno superato i limiti di PM10 3 anni su 7.

Fonte: salernotoday

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