SALERNO. Semplici migranti impiegati dagli organizzatori come guidatori di barconi in cui a bordo vi erano 400 persone, dalle coste libiche fino a quelle italiane. I due scafisti arrestati lo scorso novembre non farebbero parte dell’organizzazione finalizzata nella tratta di esseri umani. Questo è emerso ieri nell’esito dell’incidente probatorio davanti al Gip del Tribunale di Salerno.
Gli indagati
Come racconta il quotidiano Il Mattino, a chiarire il ruolo dei due indagati, fermati a seguito delle testimonianze degli altri migranti che hanno fornito precise indicazioni a riguardo, sono stati tre giovani libici protagonisti di quel viaggio della speranza sul cui tragico epilogo sta ora indagando la Procura.