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Salerno, attesa per il 38esimo sbarco di migranti: a bordo dell’Aita Mari 33 persone

sbarco migranti salerno 29 novembre

Foto di repertorio

A distanza di 44 giorni dall’ultima volta, Salerno si prepara ad accogliere un nuovo sbarco di migranti, il 38° registrato nel porto cittadino. Questa mattina è previsto l’arrivo di 33 persone di origine siriana a bordo della nave umanitaria Aita Mari, che batte bandiera spagnola.

L’imbarcazione dovrebbe attraccare al molo Manfredi intorno alle 11.30, ma, viste le avverse condizioni meteo, l’approdo potrebbe essere anticipato alle 9.30 grazie al coordinamento tra la Capitaneria di Porto e la Prefettura di Salerno, guidata da Francesco Esposito come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Salerno, oggi il 38esimo sbarco di migranti

I 33 migranti sono stati salvati nella zona SAR (Search and Rescue) libica in un’operazione complessa che ha visto momenti di tensione con una nave della Guardia Costiera libica. A bordo della Aita Mari si trovano 28 uomini, 2 donne e 3 minori di età superiore ai 14 anni, non ancora identificati come appartenenti a nuclei familiari o non accompagnati. Il salvataggio è stato effettuato due giorni fa, e i migranti hanno ricevuto cure immediate a bordo.

La nave è stata indirizzata a Salerno come porto sicuro, nonostante l’esistenza di alternative più vicine, una scelta che, secondo l’equipaggio della nave, evidenzia ancora una volta la necessità di un sistema migratorio che metta al centro i diritti umani.

L’accoglienza e i protocolli di sicurezza

Dopo l’arrivo al molo Manfredi, i migranti saranno trasferiti in via de’ Carrari per le procedure di riconoscimento e identificazione. Successivamente saranno assegnati ai centri di accoglienza disponibili. L’organizzazione è supportata da una macchina solidale e operativa ormai consolidata, coordinata dalla Prefettura di Salerno in collaborazione con la Questura.

Questo sbarco segue quello avvenuto il 16 ottobre, quando 41 migranti – tra cui 28 minori non accompagnati – furono salvati al largo delle coste libiche dalla nave Solidaire (ex Open Arms). In quel caso, le verifiche accertarono che solo cinque minori avevano meno di 16 anni. Anche allora, Salerno dimostrò la propria capacità di gestione con una macchina operativa ben strutturata, garantendo assistenza immediata e avviando processi di accoglienza dedicati.

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