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Riciclaggio aggravato, annullata la condanna per monsignor Nunzio Scarano

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Monsignor nunzio scarano

Riciclaggio aggravato: annullata la condanna per monsignor Nunzio Scarano di Salerno. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Cassazione. Lo riporta il sito ANSA. La decisione prevede l’annullamento della sentenza di secondo grado e l’istituzione di un nuovo processo d’appello.

Riciclaggio, annullata la condanna per monsignor Nunzio Scarano

La Corte di Cassazione ha annullato la condanna a carico di monsignor Nunzio Scarano, riguardante il reato di riciclaggio aggravato. Come riportato dal sito ansa.it, la decisione prevede l’annullamento della sentenza di secondo grado e l’istituzione di un nuovo processo d’appello. Scarano, già arrestato in passato e coinvolto in diverse inchieste, e la commercialista Tiziana Cascone erano stati condannati dalla Corte d’appello di Salerno il 16 aprile dell’anno scorso: Scarano a cinque anni e tre mesi di reclusione con una multa di 5.000 euro, e Cascone a due anni e cinque mesi di reclusione con una multa di 3.200 euro. La Cassazione ha ordinato un nuovo giudizio presso la Corte d’appello di Napoli. Scarano ha ricoperto il ruolo di contabile presso l’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.

Nel giugno del 2013, fu arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla procura di Roma, dove venne accusato di corruzione per aver tentato di riportare in Italia, tramite un jet privato, 20 milioni di euro provenienti dalla Svizzera. Parallelamente, l’inchiesta della procura di Salerno ha sollevato l’ipotesi di vari episodi di riciclaggio: secondo l’accusa, i fondi transitati su conti dello Ior intestati a mons. Scarano erano in realtà false donazioni, utilizzate per mascherare un’operazione di riciclaggio.

In quel periodo, la Guardia di Finanza scoprì un ingente patrimonio personale del prelato, comprendente appartamenti di lusso, automobili, opere d’arte, quote societarie e diversi milioni di euro in banca, tutto ciò in netto contrasto con le dichiarazioni dei redditi presentate. Insieme a Scarano, furono sottoposte a indagine numerose persone considerate parte di un sistema di riciclaggio attuato tramite donazioni fasulle. Secondo l’accusa, il denaro così ottenuto sarebbe stato utilizzato dal monsignore per l’acquisto di beni mobili e immobili, incluso un appartamento di 17 vani.

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