SALERNO. Dovranno ancora aspettare gli otto infermieri (guidati da una coordinatrice caposala) e i cinque operatori sociosanitari dell’ospedale in attesa del pagamento di alcuni arretrati da tre anni. Nonostante l’invio nei mesi scorsi di numerose lettere di diffida ai vertici del “Ruggi”, nelle quali si chiedeva il pagamento delle somme (minacciando di non lavorare più al “progetto trapianti”), gli operatori sanitari avevano dato disponibilità per la seduta operatoria che avrebbe dovuto tenersi ieri e che invece non c’è stata. Permane fino ad oggi comunque l’ordine di servizio stilato dalla direzione sanitaria per l’organizzazione dell’intervento. Ma per risolvere la questione degli arretrati si dovrà ancora attendere. «Ci sarà un incontro con la parte pubblica – ha assicurato Giuseppe Natella della Uil – per cercare una soluzione al problema, perchè credo sia una condizione inaccettabile quella subita dall’equipe che, pur fornendo ancora le sue prestazioni, da 3 anni, aspetta inutilmente il pagamento di questi arretrati”. “I vertici del Ruggi avevano garantito agli infermieri, senza neanche la mediazione sindacale, il pagamento di tutte le somme a febbraio – ha denunciato con Natella Margaret Cittadino della Cgil – ma purtroppo così non è stato».
Sull’incontro ancora non ci sono certezze. Per Cittadino ciò che conta al momento è che sia mantenuto «l’impegno a pagare i lavoratori». Ma la questione s’inserisce in un contesto più ampio. «Come al solito – ha puntualizzato Natella – si tratta di un discorso di organizzazione, siamo tutti consapevoli che in questo momento c’è fermento anche sulla questione degli straordinari, si sa, ad esempio, che le assunzioni non vengono fatte». L’equipe lavora al “progetto trapianti” del Ruggi sostenuto da un fondo regionale. L’ordine di servizio, con i nomi degli infermieri e dell’operatore socio sanitario per l’intervento di trapianto, era stato stilato due giorni fa per la seduta operatoria che avrebbe dovuto tenersi ieri e che invece non c’è stata. Così la disposizione resta valida anche oggi.
(Fonte: lacittadisalerno)