SALERNO. Per ora, però, nonostante il problema attanagli quasi tutti i presidi sanitari salernitani non si è fatto nulla.
Anzi, al momento, con un’accelerata negli ultimi tempi, sono stati finanziati solo gli studi per effettuare le verifiche sismiche.
Il rischio sismico
Per quanto riguarda il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e gli altri plessi collegati, molti fabbricati hanno una alta o medio alta vulnerabilità sismica.
Secondo uno studio del 1999 condotto dal Dipartimento della protezione civile, la principale struttura ospedaliera della provincia, quella che è in zona San Leonardo a Salerno, ha 28 corpi di fabbrica di cui 9 con classificazione di vulnerabilità alta, 11 medio-alta, e 8 di valore medio.
Le verifiche della Protezione Civile
A Cava de’ Tirreni, le verifiche della protezione civile, risalenti ormai a una ventina di anni fa.
Classificano con basso rischio legato agli eventi sismici la parte storica del Santa Maria dell’Olmo.
Tra medio bassa e media la classificazione del Fucito dir Mercato San Seveino, dove solo uno dei 9 corpi di fabbrica della struttura è ritenuto a rischio medio alto.