SAN CIPRIANO PICENTINO. La badante bulgara di 63 anni è stata accusata di circonvenzione di incapace. Niholova Nella Stoyanova, questo il suo nome, è stata condannata a due anni grazie al rito abbreviato, dal Gup Elisabetta Boccassini.
La donna, avrebbe avuto in eredità da una anziana 90enne di San Cipriano circa 150mila euro e un appartamento. Il giudice però ha considerato che fossero falsi testamenti e quindi frutto di una circonvenzione di persona incapace. Un raggiro per avere i beni dell’anziana, che senza figli e parenti, non avrebbe lasciato a nessuno.
La donna 90enne, in realtà, avrebbe chiesto in un documento antecedente, che dopo la sua morte tutti i suoi averi fossero utilizzati per costruire un centro per ciechi a suo nome. L’inchiesta è partita nel 2014, ovvero un anno dopo la morte dell’anziana signora. Ad aprire il caso è proprio la signora Stoyanova che rivolgendosi alla magistratura, denuncia che l’avvocato si rifiutasse di svincolare il denaro e di consegnare a lei l’intera somma presente sul conto.
Come racconta il portale Il Vescovado, Il Gup si insospettì del contenuto della denuncia e delle accuse lanciate dalla donna in sede di udienza preliminare, e chiese una proroga d’indagine sospettando una circonvenzione di incapace.
È stato accertato che la donna, avrebbe indotto l’anziana a firmare quei testamenti e a convincerla a lasciarle tutti i beni, approfittando della poca lucidità della 90enne.