SAN GREGORIO MAGNO. È stato condannato a dodici anni di reclusione il 33enne Giacomo Iuzzolino, accusato di avere ucciso a colpi di bastone Nicola Lordi, 63 anni (nella foto), al culmine di una lite per la spartizione delle zone di pascolo.
Il litigio avvenne il 25 aprile dello scorso anno. Lordi morì due mesi dopo mentre era ancora ricoverato in ospedale e ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Piero Indinnimeo ha pronunciato la sentenza, al termine di un rito abbreviato che ha consentito uno sconto sulla pena.
Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a quattordici anni, ma il gup ha applicato le attenuanti generiche e ha ritenuto insussistenti le aggravanti relative a luogo e altre circostanze che secondo la Procura avrebbero ostacolato la difesa della vittima. È rimasta comunque l’accusa di omicidio volontario, che il difensore Giovanni Sofia aveva provato a confutare ricostruendo la scena di un delitto preterintenzionale, scaturito dall’aggressione ma senza che vi fosse stata volontà di uccidere.
Anche il nesso di causalità tra i colpi inferti e la morte era stato messo in discussione, spiegando che il 63enne era sì deceduto durante il ricovero ma per complicanze legate a patologie pregresse, mentre dalle ferite infertegli al capo sarebbe stato in via di guarigione.
Una tesi suffragata dalla consulenza del medico legale Giovanni Zotti, che però non è bastata a confutare l’imputazione di omicidio volontario.
Il litigio tra i due pastori avvenne in località Barduso di San Gregorio Magno, dove entrambi avevano portato i loro animali e dove da tempo si contendevano un appezzamento di terra per il pascolo. Iuzzolino fu accecato dalla rabbia, afferrò un bastone e colpì Lordi alla testa. Secondo gli inquirenti lo sorprese alle spalle; per la consulenza medica della difesa i colpi furono invece frontali, durante la colluttazione.
«È stato un attimo, non volevo ucciderlo» ha dichiarato Iuzzolino nell’interrogatorio
di garanzia dello scorso agosto, quando davanti al giudice delle indagini preliminari ha ricostruito le motivazioni del litigio e la scelta istintiva di afferrare il bastone e colpire. Ieri per lui è arrivata la condanna per omicidio volontario, contro la quale il difensore proverà la strada dell’impugnazione in Appello.
Fonte: la città