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Sant’Andrea e la tempesta, il miracolo che evitò il sacco d’Amalfi

Sant’Andrea fu un apostolo di Gesù, martirizzato per crocifissione a Patrasso, in Grecia. In seguito i suoi resti furono recuperati dalla comunità di Amalfi. Quest’atto di umanità e devozione fu graziato con un miracolo.

La leggenda della tempesta divina che evitò il sacco d’Amalfi

In una buia notte del Medioevo, il pirata saraceno Barbarossa attaccò la città costiera d’Amalfi, sperando di saccheggiarla e darle fuoco o raderla al suolo. A quei tempi, c’erano delle torri di avvistamento per preannunciare l’arrivo dei nemici. Le sentinelle furono in grado di dare l’allarme, ma gettarono nel panico la popolazione che cominciò a darsi alla fuga. Ma qualcuno ebbe il coraggio di restare, i fedeli andarono ad implorare sulla tomba di Sant’Andrea per ottenere un miracolo.

Le preghiere inizialmente parvero non portare a nulla. I pirati sbarcarono sulle coste e tutto sembrava perduto.

“In un momento il cielo si oscurò di nuvole, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia”

Ma, improvvisamente, si alzò una folata di vento che spazzò via i pirati a largo. Un tuono risuonò nelle nubi come il suono di una tromba, cadde dal cielo un fulmine che squarciò l’oscurità e in un attimo fu tutto luce. Venne la tempesta che fece calare la sua violenza sulle navi e sullo stesso Barbarossa, salvando così la città d’Amalfi.

Il Pescatore ancora una volta si era spinto a largo e aveva gettato le sue reti, traendo a sé le anime buone che avendo avuto fede in lui, poté far avvenire il miracoloSant’Andrea il “pescatore di anime”.

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