Cronaca Salerno, Salerno

Carlo Vitolo, ricoverato per un Tso muore all’ospedale di Sant’Arsenio: ipotesi sovradosaggio di farmaci

Ancora non sono chiari i contorni della vicenda che ha portato alla morte di Carlo Vitolo, 40enne di Agropoli, deceduto durante il ricovero per un Tso nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Sant’Arsenio nel 2016.

Carlo Vitolo è morto per un sovra dosaggio di farmaci ma non è imputabile all’unico medico a processo che quindi è stato prosciolto, la famiglia chiede giustizia. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.

Sant’Arsenio, morte di Carlo Vitolo: s’indaga per sovradosaggio di farmaci

Le motivazioni della sentenza, che hanno portato al proscioglimento del medico imputato, danno conferma, come rimarca l’avvocato Francesco Barone, della tesi familiare e si procederà per la giustizia civile contro il sistema sanitario che ha portato alla morte del 40enne.

Carlo Vitolo, 40enne di Agropoli, morì per un arresto cardiocircolatorio durante il ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Sant’Arsenio nel 2016. I legali della famiglia hanno portato avanti la tesi secondo cui al 40enne sarebbero stati somministrati farmaci in dosi di gran lunga superiori al range terapeutico.


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Le indagini

Sul registro degli indagati erano finite inizialmente 16 persone, 4 medici e 12 infermieri del nosocomio valdianese. Pur non riconoscendo colpevoli, il giudice Filippo Lombardi ha evidenziato la possibile correlazione tra il decesso e il sovradosaggio di farmaci: “L’unico dato certo – si legge nelle motivazioni – è che i principi attivi erano presenti nei campioni biologici prelevati dopo la morte in una dose superiore a quella terapeutica“.

Inoltre, il giudice ha precisato che “è risultato debitamente provato che la morte si è verificata per arresto cardiaco improvviso, effetto che può dipendere dal sovradosaggio di farmaci”. Il medico è risultato “estraneo personalmente a condotte attive e omissive”.

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