SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO. Due albanesi rischiano il processo, con accuse che vanno dall‘associazione a delinquere, lesioni, rapina e tentato omicidio. L’episodio scatenante è accaduto ai danni di un uomo, nella sua casa a Sant’Egidio, al termine di una rapina.
L’uomo si ritrovò la pistola puntata alla testa, che fortunatamente si inceppò. La banda agiva in maniera spietata e brutale, gli uomini penetrarono in una villa a Sant’Egidio dando vita ad una scena degna del film “Arancia Meccanica”.
L’uomo, rincasando, si trovò i due stranieri davanti che trafugavano i suoi gioielli preziosi. Uno dei due gli puntò una pistola al volto, senza riuscire a sparare. Venne allora colpito con una chiave inglese dal complice, che gli procurò ferite in testa e in bocca, con qualche dente rotto.
Stando a quanto riporta Salerno Today, le indagini dei carabinieri furono avviate alla fine del 2015. Le armi per i colpi venivano recuperate in nascondigli precisi. Il gruppo sarebbe composto da oltre otto persone. Il modo di operare era preciso: anche le auto, una volta utilizzate, venivano modificate installando un sistema rapido che permetteva la facile sostituzione delle targhe.
Quando la banda puntava un appartamento, decideva invece, di coprirsi con passamontagna, avere armi e tute scure. I carabinieri identificarono i soggetti grazie alle testimonianze delle vittime. Uno di loro, Jakimi Enver, era ricercato persino dall’Interpol, per reati analoghi commessi in Albania.
L’episodio commesso a Sant’Egidio del Monte Albino è ora al vaglio del Gip Giovanna Pacifico, dopo la richiesta di rinvio a giudizio decisa dalla procura nocerina.